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Bambini affidati a un'altra famiglia: tre a processo, c'è anche la psicologa di Bibbiano

4 mesi fa 10
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Era stata definita la "Bibbiano torinese": un presunto affido pilotato e il sospetto di una manipolazione su due bimbi nigeriani tolti alla famiglia - con la giustificazione di abusi sessuali - e dati a due mamme, una poliziotta e un'impiegata.

La storia risale al 2013 e, dopo un procedimento civile, l’inchiesta penale - coordinata dal pubblico ministero Giulia Rizzo - ha ipotizzato a vario titolo i reati di falso, abuso d’ufficio, frode processuale, accesso abusivo al sistema informatico e anche la truffa ai danni non solo dei genitori biologici, ma anche del Comune di Torino che tra il 2013 e il 2021 ha erogato alle affidatarie 115mila euro di rimborso spese. 

Sabato mattina - 11 maggio 2024 - il gup Stefano Sala ha rinviato a giudizio tre persone tra cui Nadia Bolognini, psicoterapeuta ed ex moglie di Claudio Foti, anche lui psicoterapeuta coinvolto e poi assolto in via definitiva nel processo sui presunti affidi illeciti di minori a Bibbiano, in Emilia-Romagna. Affronteranno il processo anche le due madri affidatarie, mentre sei indagati - tra neuropsichiatri infantili e funzionari dei servizi sociali della Città di Torino che seguirono il caso - sono stati prosciolti.

Altre quattro persone, tre poliziotti e un'avvocata, avevano invece chiesto la messa alla prova relativamente al reato di accesso abusivo al sistema informatico. Una storia intricata: i due fratelli, ora di 11 e 13 anni, furono allontanati dai genitori biologici per presunti abusi. Tutto iniziò con la separazione della madre biologica dal marito: la donna si rivolse ai servizi sociali di Torino a causa di gravi difficoltà economiche che le impedivano di sostenere i due figli. Questo portò al primo affidamento dei due bambini alle due donne che ora andranno a processo. Secondo gli inquirenti, tuttavia, gli abusi che hanno portato alla decisione di continuare l'affidamento dei bambini sarebbero stati inventati e manipolati proprio dalle due mamme affidatarie e dalla Bolognini, che si occupava del caso. La psicologa ha ipotizzato che la precoce sessualizzazione dei bambini potesse essere attribuita a un presunto abuso da parte del padre biologico.

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