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Benedetta Vitetta 01 febbraio 2025
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Imprese e famiglie hanno bisogno del loro banchiere. Non solo della banca. Ma dell’uomo davanti a loro che conosce la storia dell’impresa, i successi e gli insuccessi di chi vuol creare ricchezza o far crescere il proprio patrimonio per se, i figli e finanche i dipendenti. Un assunto che si traduce in ascolto del territorio. Ossia prossimità e conoscenza di chi chiede credito. Esattamente ciò che non fanno più le grandi banche che hanno affidato all’algoritmo - parole del ministro dell’economia, Giancarlo Giorgetti all’assemblea dell’Associazione bancaria italiana, le decisioni per “affidare” o meno un cliente. Ora in una regione tra le più ricche d’Europa, e dunque tra le più facoltose del mondo, come la Lombardia la vicinanza a chi domanda mezzi per crescere è rappresentata ancor oggi dalla Popolare di Milano. Il suo acronimo Bpm campeggia sulle insegne di 1.400 filiali in tutta Italia, 200 delle quali, quasi il 15%, ubicate tra Milano e provincia.
Non solo. Dietro i suoi sportelli ci sono 20mila dipendenti, un quarto dei quali lavorano tra Milano e dintorni. Numeri che fanno dell’istituto la terza banca italiana, con 4 milioni di clienti, e una delle più radicate nella regione. Un legame così stretto col territorio che le consente di rappresentare la quota di mercato più alta (oltre il 17%) fra le banche presenti. Un cordone ombelicale, non solo economico, rafforzato dal fatto che Bpm è pure sponsor del Milan, della Stramilano, della Milanesiana e nel sociale attraverso la Fondazione.
Parliamo di un valore costruito negli anni dalla forza e dalla volontà dei lombardi interpreti di quel loro “voler fare ed aiutare” noto nel mondo. Un patrimonio che rischia di scomparire, assorbito dalle mire di un predatore come Unicredit che con la sua Offerta pubblica di acquisto vuole prendere maggior peso in un’area in cui non eccelle per numeri. Logica di mercato, e dunque chapeau a chi può e vuole creare campioni nazionali del credito. Sì, ma attenzione anche l’economia ha un cuore. Per il sindaco di Milano, Beppe Sala, l’operazione non ha una chiara logica industriale, ma pare più come una mossa politica che lascia perplessi. «Abbiamo salvato Mps coi soldi dei contribuenti solo poco tempo fa, e ora la sosteniamo in quest’operazione che non sembra seguire logiche comprensibili. A Milano lo leggiamo come un “Roma contro Milano”» ha detto di recente non comprendendo l’importanza della Popolare. Togliere Bpm dal territorio significa cancellare un pezzo di anima della milanesità. E un corpo senza anima e cuore, anche nella fredda logica economica, non ha senso. Meditare.