Non si placano le proteste in Germania dopo la bufera scatenata dalla decisione del leader della Cdu, Friedrich Merz, di votare la legge sulla stretta all'immigrazione facendo leva anche sul sostegno dell'ultradestra. A tre settimane dal voto, Berlino si prepara a una mobilitazione di massa per ribadire un chiaro 'no' a qualsiasi apertura all'AfD. Alla manifestazione, dallo slogan '"La rivolta delle persone perbene: noi siamo il Brandmauer!' (cioè, il 'muro di protezione' contro l'estrema l'ultradestra) sono attese oltre 20 mila persone. Nel pomeriggio decine di cortei partiranno dal Bundestag marciando fino alla Konrad Adenauer Haus, sede della Cdu, dove domani Merz presenterà il suo programma. Tra gli interventi più attesi, quello di Michel Friedman, giurista e filosofo ebreo che dopo quarant'anni ha detto addio alla Cdu in segno di protesta proprio contro le aperture all'AfD. Prenderanno la parola anche l'attivista Luisa Neubauer, la scrittrice Carolin Emcke, l'ex presidente della Chiesa evangelica tedesca Heinrich Bedford-Strohm e Serpil Unvar, voce dell'Iniziativa di Hanau, organizzazione nata per commemorare le vittime dell'attentato del 19 febbraio 2020 e combattere il razzismo e l'estremismo di destra.
Merz assicura 'la Cdu non collaborerà con l'ultradestra di AfD'
"È stato detto più volte chiaramente: non ci sarà alcuna collaborazione fra noi e AfD. Noi lottiamo per avere maggioranze nel centro del nostro sistema democratico". È quello che ha detto il capo della Cdu Friedrich Merz, candidato cancelliere per le urne del 23 febbraio, parlando alla stampa a margine di una visita al centro in cui domani si terrà il congresso di partito della Cdu. Alla domanda se accetterà i voti di AfD per raggiungere la maggioranza ha risposto: "no", aggiungendo di poterlo "garantire personalmente". Nelle ore in cui a Berlino sta per partire una grande manifestazione contro l'ultradestra, e a tutela del cosiddetto "Brandmauer, il cordone sanitario dei partiti anti-AfD, Merz ha anche spiegato che al momento la difficoltà di raggiungere maggioranze in parlamento dipende dal fatto che il governo del semaforo sia crollato. Il leader della Cdu, che nei giorni ha incassato una sconfitta al Bundestag, dove non è passata la proposta di legge sulla stretta ai migranti, vuole presentare un "sofort programm", una sorta di "programma blitz" con il piano dei conservatori sull'immigrazione.
La Csu chiude la porta all'ultradestra, 'nessun patto con l'AfD'
Markus Söder, governatore della Baviera e leader della Csu, alleata della Cdu di Friedrich Merz, chiude la porta a un possibile asse con l'ultradestra di AfD. "L'Unione e io personalmente garantiamo: non ci sarà assolutamente alcuna cooperazione con l'AfD. L'AfD è il nemico della nostra democrazia, è e rimane l'avversario del sistema", scrive Söder, dopo la controversa decisione di Merz di mettere ai voti la legge anti-immigrazione contando anche sul sostegno dell'AfD. Söder ha definito Alternative für Deutschland "in gran parte un partito radicale di destra, anticostituzionale", capace di causare "danni enormi" alla Germania "con i suoi piani assurdi". Ha ricordato che AfD "vuole uscire dalla Nato, dall'Ue e dall'euro. Rovinerebbe economicamente il nostro Paese e comprometterebbe la nostra sicurezza. Solo la Russia ne sarebbe felice. Ecco perché rimaniamo fermi: mai con l'AfD", ha ribadito il leader bavarese. Il capo della Csu ha difeso tuttavia l'alleato Merz sulla questione migratoria e la necessità di una svolta in materia di asilo. Tra i franchi tiratori che hanno affossato la stretta sui migranti al Bundestag, ha sottolineato Söder, "non c'erano rappresentanti della Csu".
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