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Deve ricorrere in appello contro sua mamma. Ha solo quattordici anni la protagonista di questa storia che arriva dalla provincia di Biella. L'adolescente è ricorsa in appello contro la madre che a fine gennaio era stata assolta dall'accusa di maltrattamenti nei suoi confronti. La ragazzina, vittima di molestie da parte di un amico della donna, un massaggiatore di 75 anni, non era stata creduta dalla mamma, 55 anni. La giovanissima inutilmente aveva raccontato quello che aveva subito durante i massaggi che l'uomo le faceva, spiegando alla madre i perché di quei segni di graffi che aveva sul suo corpo. L'uomo sarà poi condannato a 6 anni.
Biella, maltrattamenti sulla figlia ma il giudice non ci crede: adolescente di 14 anni ricorre in appello contro la madre
Una storia, raccontata sulle pagine del quotidiano La Stampa, avvenuta in un paese in provincia di Biella. Sul banco degli imputati dunque tornerà la 55enne, che, secondo la figlia, da quando aveva dieci anni l'obbligava a occuparsi della casa e della cucina, sotto la minaccia costante di punizioni anche fisiche. Come nella fiaba di Cenerentola. La donna è difesa dall'avvocato Enrico Melis: nel processo di primo grado il pm Bernardeschi aveva chiesto una condanna superiore ai tre anni. I giudici avevano deciso diversamente perché nel caso della violenza usata dalla madre nei confronti della figlia ci sarebbero stati «elementi probatori contrastanti». Ma la quattordicenne non si è arresa, sostenuta dal suo tutore legale, l'avvocato torinese Mauro Scaramozzino, e ha così ricorso in Appello.