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Borghi sfata le fake news sul nuovo Codice della Strada ▷ “Bene l’idea di denunciare per procurato allarme”

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Il nuovo Codice della Strada in Italia è stato oggetto di numerose fake news che hanno generato confusione e allarmismo tra gli automobilisti. Un problema se, come ha affermato la star della cucina Giorgio Barchiesi (meglio noto come “Giorgione”), “al ristorante dividono una bottiglia di vino in 18”. Ma è colpa delle nuove regole troppo severe o per come vengono spacciate?

Tra le notizie false più diffuse, spicca quella riguardante il presunto ritiro della patente per l’assunzione di Tachipirina. Si è parlato erroneamente di un guidatore che avrebbe perso la patente dopo essere risultato positivo al test tossicologico per aver preso il farmaco due giorni prima. Questa notizia è priva di fondamento, considerando i brevi tempi di eliminazione del farmaco e l’affidabilità dei test di conferma.
Un’altra bufala ha riguardato presunte multe per chi cammina in stato di ebbrezza dopo aver parcheggiato l’auto. In realtà, questa sanzione deriva dall’articolo 688 del codice penale e non ha nulla a che fare con il nuovo Codice della Strada. Si è anche diffusa la falsa informazione sul divieto di assumere farmaci comuni come la Tachipirina prima di mettersi alla guida, prontamente smentita dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
Alcune fake news hanno erroneamente sostenuto che il nuovo codice avrebbe modificato i limiti di tasso alcolemico consentiti, quando in realtà sono rimasti invariati, con l’unica eccezione dell’obbligo di tasso zero per i recidivi. Infine, è circolata la notizia infondata di un divieto assoluto di guida per i pazienti che assumono farmaci con derivati dei cannabinoidi, quando invece la situazione viene valutata caso per caso in base allo stato di salute e alle terapie.
Queste false informazioni hanno avuto ripercussioni concrete, portando in alcuni casi a disdette nei ristoranti e nelle cantine.

Ora protestano, ma in aula le opposizioni ritenevano questo codice troppo permissivo. Lo chiamavano il codice della strage. Poi vedendo che qualcuno, anche dei nostri, cascava in questo tipo di campagna, non gli è parso vero“. Così commenta il Senatore della Lega Claudio Borghi: “Io mi occupo di economia, all’inizio non mi interessava nemmeno troppo se non per un emendamento per portare a 150 Km/h in autostrada il limite. Poi ho visto questa roba e non ce l’ho fatta, ho cominciato a intervenire“.
Il riferimento è ai critici su X, ma anche a diversi articoli di giornale che dipingono il nuovo codice della strada come una sorta di restrizione autoritaria, cavalcando notizie smentite: “Ho letto che al ministero stanno valutando di procedere con denunce per procurato allarme, penso che sia un’idea giusta, perché se i ristoratori e similari dicono che nelle loro attività non si compra più vino, significa che un danno qualcuno l’ha fatto“.

Qui l’intervento VIDEO a ‘Lavori in Corso’ | 3 gennaio 2025

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