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Bracciante morto a Latina, la vedova: «Avevo solo Navi». Sì al permesso di soggiorno

4 mesi fa 3
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Soni ha lo sguardo assente, cammina sotto il peso del dolore, a fatica quando arriva davanti a palazzo M, un edificio di fondazione nel cuore di Latina dove si trovano gli uffici della Questura. Le mani intrecciate appoggiate alla maglietta a piccole righe nere e bianche. Vicino a lei c’è un’altra ragazza, è la mediatrice culturale, e poi Hardeep Kaur, per tutti Laura, la segretaria della Flai Cgil di Latina e Frosinone che non l’abbandona mai, che è al suo fianco dal giorno dell’incidente che le ha portato via il compagno di una vita. Hardeep Kaur ha un braccio sulla sua spalla, al tiene stretta, prova a proteggerla per quel che può. Soni entra all’ufficio passaporti pronta a firmare le pratiche per ottenere il permesso di soggiorno. Uno di quelli di “protezione speciale”, rilasciato dopo la tragedia che non avrebbe mai pensato di vivere: la morte di suo marito Satnam Singh, Navi si faceva chiamare, il bracciante indiano di 31 anni morto dopo che un macchinario gli ha amputato il braccio destro e il suo datore di lavoro anziché portarlo in ospedale lo ha abbandonato nel cortile della sua abitazione a pochi chilometri dalla sua azienda di Borgo Santa Maria.

Satnam Singh si sarebbe potuto salvare, è morto a causa «del ritardo della chiamata ai soccorsi»

Navi non ce l’ha fatta, ma ora è Soni a preoccupare, non crede che suo marito sia morto, continua a dire che non è possibile, «non mi ha lasciato sola, avevo solo lui e lui solo me», sono le uniche cose che ripete. Non può più stare da sola nel rustico alle spalle di una villetta dove era ospitata da oltre un anno, in zona Sant’Ilario nel Comune di Cisterna, lì racconta alle altre donne che parlano la sua lingua che vede Satnam Singh ovunque, lui è in tutta la casa. «Voglio la mia mamma» ha detto ieri mattina alla sindaca di Latina, Matilde Celentano, che ha pregato le interpreti di dirle che farà tutto il possibile: «Non dimenticherò mai questo incontro, le ho chiesto di cosa avesse più bisogno in questo drammatico momento e lei ha espresso il desiderio di avere accanto a sé sua madre, che vive in India. Mi muoverò con le istituzioni competenti per permetterle di avere accanto la sua famiglia. Abbiamo anche attivato i servizi sociali e richiesto alla Asl l’assistenza psicologica per l’elaborazione del lutto». Soni in Italia aveva solo Navi: senza di lui, adesso, non c'è più nessuno per lei. Eppure per ora non vuole lasciare il Paese, il posto in cui era arrivata con suo marito, dove stavano aspettando di mettere da parte qualche risparmio, ottenere il permesso di soggiorno per mettere su famiglia. Quel documento chiesto ieri alle 13 all’ufficio passaporti dove ha firmato le pratiche. Un permesso di “protezione speciale”, ai sensi dell’articolo 18 del Testo Unico dell’Immigrazione, rilasciato dal questore Fausto Vinci dopo il nulla osta dell’autorità giudiziaria.

All’inchiesta della Procura, invece, il compito di chiarire i tanti punti ancora oscuri. Il procuratore Giuseppe De Falco e il pubblico ministero Marina Marra hanno affidato l’autopsia sul corpo del bracciante al medico legale Maria Cristina Setacci terminata al San Camillo giovedì sera. L’esito dell’esame sarà utile a stabilire se, nel caso in cui i soccorsi fossero stati chiamati subito, invece di venire abbandonato con l’arto amputato e appoggiato in una cassetta di plastica vicino alla spazzatura, l’uomo si sarebbe potuto salvare. L’unico indagato risulta Antonello Lovato, 37 anni, titolare insieme al padre dell'azienda agricola di famiglia nelle campagne di borgo Santa Maria dove, nel frattempo, è stato disposto il sequestro del macchinario avvolgiplastica a rullo trainato da un trattore che gli ha tranciato il braccio, ma anche dell’area dove si è verificato l’incidente. I carabinieri del comando provinciale di Latina, invece, stanno ascoltando decine di persone, gli altri lavoratori dell’azienda, per ricostruire con esattezza i fatti. La vicenda di Navi ha scosso e commosso l’Italia, riaperto una ferira nell’agro pontino aperta da sempre, quella del caporalato. È proclamato per oggi lo sciopero della Flai Cgil nel settore agricolo a Latina, mentre la Cgil di Roma e Lazio, la Flai Cgil di Roma e Lazio, la Camera del Lavoro di Frosinone e Latina e la Flai Cgil di Frosinone e Latina hanno promosso, in concomitanza allo sciopero, una manifestazione prevista per le 17 in piazza della Libertà, alla quale ha già annunciato che parteciperà anche la segretaria del Partito democratico Elly Schlein.

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