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Briatore torna in F1: sarà consulente dell’Alpine

4 mesi fa 3
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Barcellona. Mancava da quindici anni ma di fatto non se n’era mai andato dalla Formula 1, nonostante il «crashgate» che gli costò la cacciata dalla Renault e la radiazione, una sentenza poi annullata – con tanto di risarcimento – dopo il ricorso presentato nel 2010. All’inizio di questa stagione aveva intensificato i blitz nel paddock, a cominciare dal Gp inaugurale in Bahrein, prologo del grande ritorno: e adesso è ufficiale, a 74 anni Flavio Briatore rientra in F1. E sebbene non lo faccia dalla porta principale, la sua presenza fa rumore: il manager originario di Verzuolo, piccolo centro del Cuneese, sarà consigliere esecutivo dell’ad del gruppo Renault, Luca de Meo, per quanto riguarda la divisione Formula 1. Si occuperà di Alpine, team in grave crisi non soltanto tecnica. Si tratta dunque di un doppio ritorno a casa per Briatore, che a Enstone costruì il ciclo d’oro con i due Mondiali di Fernando Alonso (2005 e 2006), interrompendo il dominio di Michael Schumacher e della Ferrari. Dieci anni prima, alla Benetton (scuderia poi ceduta nel 2001 a Renault), proprio lui aveva contribuito a lanciare il giovane tedesco ai primi due dei suoi sette titoli.

Il bivio del motore verso il 2026
Avrà parecchio da fare, Briatore, per rimettere insieme i cocci di una squadra allo sbando. Esteban Ocon, protagonista a Montecarlo di uno scontro con il compagno di squadra Pierre Gasly (a sua volta in scadenza), non sarà confermato nella prossima stagione. Tra le competenze del manager (che è sempre rimasto nell’entourage di Alonso), si legge nel comunicato, ci sarà anche la questione piloti, «dallo scouting dei migliori talenti alla fornitura di approfondimenti sul mercato, fino alla messa in discussione del progetto esistente valutando l’attuale struttura e la consulenza su alcune questioni strategiche interne». Tra le questioni da approfondire ci sarà anche cosa fare quando entrerà in vigore il nuovo regolamento tecnico voluto dalla Fia, dal 2026, con il dubbio se chiedere alla Mercedes la fornitura del motore o invece insistere sul proprio progetto.

Dai Mondiali di Schumacher al «crashgate»
C’è chi vede in Briatore la figura che invece dovrà trovare acquirenti per il team, anche se più volte le voci di cessione sono state smentite dalla proprietà. In ogni caso, superato anche qualche problema di salute – un anno fa fu operato per un tumore cardiaco benigno -, l’imprenditore che ha fatto fortuna tra Billionaire e Twiga è pronto per un’altra scommessa. Il «crashgate», lo scontro contro il muro di Piquet jr nel Gp di Singapore 2008 orchestrato ad arte per regalare la vittoria ad Alonso grazie all’ingresso della safety-car al momento giusto, è ormai un lontano ricordo, al punto che un paio di stagioni fa il boss della F1, Stefano Domenicali, ha affidato a Briatore un ruolo di ambasciatore del Circus. Ora il rientro operativo, anche se un po’ più lontano dalla pista.

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