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Bruxelles non ospiterà la partita Belgio-Israele: 'troppi rischi'

4 mesi fa 3
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    La guerra a Gaza finisce per toccare anche il calcio. Il Comune di Bruxelles ha deciso infatti di cancellare la partita fra la nazionale belga e quella israeliana in programma il prossimo 6 settembre nell'ambito della Nations League, la più oscura delle competizioni europee.

    Il motivo? La sicurezza, ovviamente. "In considerazione della drammatica situazione in Medio Oriente, il Collegio dei sindaci e degli assessori della Città di Bruxelles ritiene impossibile organizzare questa partita ad alto rischio sul proprio territorio", ha fatto sapere il Comune in una nota pubblicata sul proprio sito.

    "Oggi, dopo un'analisi attenta e approfondita, si può affermare che l'annuncio di una partita del genere nella nostra capitale, in un momento così difficile, provocherà senza dubbio grandi manifestazioni e contromanifestazioni, compromettendo la sicurezza degli spettatori, dei giocatori, degli abitanti di Bruxelles e anche delle nostre forze di polizia", sostiene il Comune, consapevole che molti degli attentatori jihadisti che insanguinarono Francia e Belgio nel periodo più difficile del terrorismo in Europa erano originari dei quartieri più disagiati proprio di Bruxelles.

   La Federazione calcistica belga ha dichiarato che avrebbe accettato di giocare la partita "a porte chiuse" e si è detta "profondamente dispiaciuta" che la capitale belga abbia rifiutato di ospitare la partita. "Deploriamo la decisione della città di Bruxelles, che ha molta esperienza nell'organizzazione di grandi eventi, di non ospitare la partita nella nostra roccaforte", ha annunciato la federazione.

    La Nations League debutta nel 2018, su impulso di Michel Platini, per sostituire la girandola di amichevoli tra nazionali, poco competitive, ed è aperta alle federazioni associate all'Uefa (ad oggi 55 squadre). Il calendario è abbastanza complicato e s'interseca a quello di Mondiali ed Europei. Il torneo ha però un suo appeal perché attira interesse da parte delle emittenti - con i relativi diritti tv - e offre alle nazionali vincitrici dei vari gironi la possibilità di ripescaggi e playoff per chi non è riuscito a qualificarsi al Mondiale o all'Europeo.
   

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