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Sarebbe stata la rottura dello sterzo a far sbandare il bus che lo scorso 3 ottobre è precipitato da un cavalcavia a Mestre, provocando la morte di 22 persone e ferendone 15. Lo afferma la perizia della Procura di Venezia che oggi ha chiuso la fase delle perizie.
I periti hanno accertato anche che lo stato delle barriere statali era tale da non supportare l'urto, vista la vetustità della struttura e la mancata manutenzione. Al momento sono indagati tre funzionari del comune di Venezia e l'amministratore dellegato dell'azienda di trasporto La Linea.
La tragedia
La sera del 3 ottobre alle 19.38 circa un autobus della compagnia La Linea che transitava presso il cavalcavia Rizzardi perde il controllo, sfonda il guardrail e precipita in via dell'Elettricità, nei pressi della stazione di Venezia Mestre.
Le immagini delle telecamere mostrano il mezzo procedere a bassa velocità, toccare il guardrail e cadere giù. Alla guida del bus c'è l'autista 40enne Alberto Rizzotto, di Conegliano, che perde la vita. Insieme a lui muoiono nell'incidente altre 21 persone, tra cui un neonato, una bambina di 12 anni e una minorenne.
Escluso il malore dell'autista
In un primo momento era stato ipotizzato un malore improvvisto dell'autista. L'autopsia sul corpo e gli approfondimenti sul cuore però adesso hanno escluso questa possibilità.
Le perizie: Lo sterzo rotto e le barriere vetuste non hanno retto l'urto
Gli altri accertamenti svolti dalla procura hanno riguardato il sedime stradale del cavalcavia e la tenuta del vetusto guardrail, una apertura nello stesso legata agli accessi per la manutenzione, le telecamere e la scatola nera di bordo (questa in un cloud a Francoforte in Germania) e la tenuta dei braccetti dello sterzo.
Sul mezzo è emerso che a causare l'incidente è stata la rottura di un perno destro ammalorato e quindi del giunto che collega allo sterzo. Il mezzo avrebbe dunque perso il controllo arrivando a toccare le barriere del guardrail. Barriere stradali che, secondo la Procura, erano vetuste e mancavano di manutenzione, motivo per cui non hanno retto l'urto. «Da stabilire - ha detto Cherchi - il nesso di casualità tra la rottura dello sterzo e lo stato delle barriere». Al momento gli indagati sono tre funzionari del Comune di Venezia e l'amministratore delegato de La Linea.