Carcere di Torino: i membri del consiglio di disciplina contestano un pestaggio a due detenuti, ma loro provano a picchiarli

FrAi 20 agosto 2024 10:08

Contestano un pestaggio a due detenuti, ma per tutta risposta i componenti del consiglio di disciplina rischiano il linciaggio. È quanto denuncia l’Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria (Osapp) dopo i fatti di lunedì 19 agosto: "Alle 13 circa di ieri, al Padiglione A del carcere di Torino, mentre si svolgeva la seduta del Consiglio di disciplina a carico di alcuni detenuti autori di un pestaggio in danno di un loro compagno, mentre i componenti del consiglio sentivano uno degli aggressori contestando al medesimo il pestaggio, questi all’atto della notifica della sanzione disciplinare dava in escandescenze e distruggeva il computer, ribaltava tutto l’arredo dell’ufficio, rompeva un ventilatore, un tavolo e una libreria, minacciando i componenti (Direttore, Educatore e Psicologo). In suo aiuto interveniva un altro detenuto anch’esso autore del pestaggio che afferrava una sedia lanciandola contro il Direttore (Presidente del Consiglio), colpendolo".

Il personale di Polizia penitenziaria è intervenuto e ha trasferito tutti i componenti del consiglio in un ufficio all’interno del quale sono stati chiusi a chiave "per sottrarli a un vero e proprio linciaggio", spiegano dall’Osapp, il cui segretario generale Leo Beneduci aggiunge: "Il carcere di Torino è fuori controllo, lo stiamo denunciando da tempo. Il Personale di Polizia penitenziaria è abbandonato a se stesso nel marasma più totale, il carcere è una vera e propria bolgia infernale dove il personale rischia la vita ogni giorno. È inaccettabile che l’amministrazione penitenziaria Centrale sia silente a fronte di un dramma di una portata così imponente, che vede il personale di polizia penitenziaria allo stremo delle forze dove è seriamente a rischio la salute e la tenuta psicofisica del personale. Rinnoviamo ancora una volta l’invito al Signor Prefetto di Torino di impiegare l’Esercito considerato che è oramai divenuto un problema serio per la sicurezza interna ed esterna".

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