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Carlo e Camilla in Italia, quando arrivano e dove andranno: il viaggio del sovrano per sentirsi un po? meno re

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Re Carlo III e la regina Camilla arriveranno domani in Italia per una visita di quattro giorni. In un ricevimento tenuto nella residenza di Highgrove qualche settimana fa, Carlo disse che affermare che «non vedevano l’ora di partire» equivaleva «a concedersi un po’ di understatement britannico». Non era una frase studiata per compiacere gli ospiti italiani. Carlo e Camilla adorano davvero l’Italia, hanno nel Paese molti veri e discreti amici, ne amano l’arte, il paesaggio, la cucina, il clima, la rilassatezza dei modi di fare. Carlo ci era già venuto 17 volte, contando solo quelle ufficiali. La prima volta nel 1984, per un impegno frettoloso a Trieste. La seconda l’anno dopo, con Lady Diana, per una visita di due settimane. Anche allora Carlo non vedeva l’ora di cominciare il viaggio. Dell’Italia non sapeva molto: aveva visto i quadri del Canaletto che si trovano nella Picture Gallery di Buckingham Palace e ora voleva ammirare Venezia dal vivo. E poi la sua nonna materna, Elizabeth, gli aveva tanto parlato del Mediterraneo nel quale passava le vacanze, della Toscana dove la famiglia aveva molti amici, dell’arte, dell’architettura, del Barocco romano. Gli aveva descritto l’aria tersa, i profumi, il cibo, i colori, le languide serate estive. Quando arrivò, Carlo fu meravigliato dai pranzi italiani che non finivano mai. «Ci hanno fatto mangiare un piatto di spaghetti - annotò anche nel suo diario - una cosa sleale quando cerchi di essere ben educato e comportarti nel modo migliore». Firenze lo incantò al primo sguardo. Il diario si riempì di descrizioni delle case, dei colori, dei glicini che pendevano dai muri, della gente per strada. «Sento che il mio cuore e la mia testa vacillano di fronte alla grande bellezza, sia architettonica che culturale e artistica di questa sorprendente città». Nella visita a San Miniato, «quando ci hanno mostrato una cappella laterale con le terrecotte di Luca della Robbia mi è venuto da piangere». Gli hanno chiesto se ama l’Italia. «Sì, la amo», ha risposto senza esitazioni. «Amo la sua gente, i suoi paesaggi e il modo in cui l'arte sembra permeare naturalmente tutti gli aspetti della vita, creando un'atmosfera che trovo irresistibile», ha scritto per una mostra dei suoi acquerelli.

IL PROGRAMMA
Carlo e Camilla amano l’Italia anche per la qualità del cibo e dei prodotti della terra. Il Re adora i tortellini in brodo e il risotto, la regina Camilla apprezza da sempre il buon cibo accompagnato da un bicchiere di vino. Il Re ha un solidale rapporto con Carlin Petrini, fondatore di Slow Food, e si batte come lui da decenni per incrementare l’agricoltura e gli allevamenti biologici e per preservare la qualità dei prodotti alimentari. Petrini lo ha portato nei suoi ristoranti preferiti, dove ci si può rilassare, fare la scarpetta nel piatto, chiedere il bis di qualcosa: il vero lusso per un re e una regina, sempre obbligati a troppe formalità. I marchesi Bona e Vittorio Frescobaldi, autentici amici da molti anni, lo hanno ospitato nella loro residenza di Firenze in via Santo Spirito, e gli mandano ogni anno una bottiglia di prima spremitura del loro celebrato olio Laudemio. Carlo apprezza anche l’artigiano italiano e porta spesso con sé un ombrello di grande qualità, fatto a Napoli da Mario Talarico. La visita in Italia aveva come primo appuntamento un colloquio con Papa Francesco, che Carlo ha già incontrato nel 2017 e nel 2019. Ora sperava di ripeterlo nel suo nuovo ruolo di capo della Chiesa Anglicana, per fare un altro passo avanti nel riavvicinamento con la Chiesa Cattolica. Carlo ci aveva già provato nella visita del 1985, quando aveva accettato di partecipare a una messa celebrata in una cappella del Vaticano da Papa Giovanni Paolo II. Wojtyla era appena stato, primo pontefice della storia, in visita a Canterbury e il dialogo poteva continuare. Ma in Gran Bretagna nessuno ne sapeva niente e fu la stessa regina Elisabetta a impedire al figlio di partecipare a una funzione cattolica. Re Carlo e Papa Francesco sono sicuramente entrambi dispiaciuti che l’incontro non sia più possibile, anche se il Vaticano non l’ha ancora ufficialmente annullato. La giornata di martedì sarà così dedicata alla visita al Colosseo e all’incontro con la comunità britannica. Mercoledì l’incontro con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e la premier Giorgia Meloni e un atteso discorso (il primo di un re britannico) al Parlamento in seduta congiunta. Il 9 aprile cade anche il 20° anniversario del matrimonio di Carlo e Camilla, e nel ricevimento al Quirinale l’occasione sarà sicuramente celebrata. Giovedì la visita a Ravenna, per la tomba di Dante, la casa di Byron e l’80° anniversario della liberazione della provincia da parte delle truppe britanniche. La regina Elisabetta diceva che il momento più felice del suo regno fu quando capì che la gente non la rispettava più perché era la Regina, ma per la persona che era. Carlo e Camilla sperimenteranno anche in Italia che a loro sta accadendo la stessa cosa.

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