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“Cavalli & Cappelli”, dietro le quinte dell'evento “cult” della tradizione britannica

4 mesi fa 3
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Gonne sotto al ginocchio, spalle scoperte vietatissime, trasparenze sì, ma con discrezione e cappellini del diametro massimo di 10 cm. Sono solo alcune regole del “Dress to impress!” che ispira il dress code di un evento iconico come il Royal Ascot. Un regolamento sugli outfit che risale al XIX secolo e a Beau Brummel, dandy illuminato e trend setter. Dai cappelli eleganti, stravaganti, ispirati dal motto “The bigger, the better” - “più sono grandi, meglio è…” - fino alle cravatte, dai colori vivaci e con stampe eccentriche.  L’area Royal Enclosure, infine, è la più inflessibile: sono richiesti completo blu o grigio da cerimonia per gli uomini, con panciotto e cilindro, e per le donne abiti con spalle e ombelico coperti.  La curiosità? La Regina Elisabetta II adorava il Royal Ascott perché poteva indossare il suo cappello più stravagante senza destare troppo scalpore.

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