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«Se riesco a dormire? "Aiutata", ma sì. Sono stata fortunata, sono stata lì "solamente" ventuno giorni. Il recupero è più veloce rispetto a tanti altri che sono stati lì più a lungo». È iniziata così l'intervista di Cecilia Sala a "Che Tempo Che Fa". Ospite nel programma di Fabio Fazio su canale NOVE, la giornalista ha ripercorso i giorni passati nel carcere di Evin, in Iran.
Diretta Papa Francesco stasera da Fazio, è la terza volta. Tra gli ospiti anche Cecilia Sala
I 21 giorni a Evin
«Questa è stata l'operazione per liberare un ostaggio preso in Iran più rapida dagli anni Ottanta. Seguo l'Iran da giornalista e quindi conoscevo gli altri casi. Sapevo che 21 giorni non erano un'ipotesi. L'ultima sera quando sono arrivati un libro e le lenti ho pensato "ok posso stare qui altri due anni". Avevo chiesto il Corano in inglese perché pensavo fosse un libro che in un carcere di massima sicurezza dell'Iran non mi potessero negare e invece mi è stato negato. Ho passato il tempo a contarmi le dita, a leggere gli ingredienti sulle buste», così la giornalista sui ventuno giorni in carcere. «Come ho fatto a resistere? Ho pensato alle cose belle della mia vita, e all'idea che le avrei riavute».
Gli interrogatori
«Le telefonate con Daniele sono state le più lunghe. Non erano chiamate riservate, ma erano controllate. Non potevo parlare degli interrogatori. L'isolamento non è solo rimanere in una cella da sola, ma non avere nessuna distrazione. Venivo interrogata faccia al muro. In un interrogatorio sono crollata, mi hanno dato una pasticca per calmarmi - spiega -. Mi interrogava sempre la stessa persona in perfetto inglese e capivo che conosceva molto bene l'Italia. Il giorno prima della mia liberazione sono stata interrogata per dieci ore di seguito».
Il caso Elon Musk
«Nessuno della mia famiglia ha mai parlato con Elon Musk. Il mio fidanzato Daniele ha però parlato con Andrea Stroppa, il referente italiano».