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ELON MUSK
L'anno che viene sarà probabilmente ricordato come quello in cui la Silicon Valley è ufficialmente entrata alla Casa Bianca. Lo farà perché, mentre tutti i ceo delle aziende tecnologiche si sono sfilati man mano dalla politica, uno di loro ha invece intrapreso il percorso opposto, con visionarietà e spregiudicatezza. E ora Elon Musk, vincendo la sua scommessa su Donald Trump, inaugura una nuova era in cui non solo la tecnologia, ma anche i suoi imprenditori diventano parte integrante dei processi decisionali negli Stati Uniti e quindi nel mondo intero. Al netto di quello che sarà il suo ruolo ufficiale nel governo , ovvero essere a capo di un ente incaricato di tagliare le spese delle agenzie federali, e sempre che il rapporto con Donald regga (entrambi sono famosi per avere caratteri ingestibili), si può facilmente prevedere che il ceo di Tesla godrà di grande influenza nelle decisioni del nuovo governo. Non solo perché, con i suoi 464 miliardi di dollari di patrimonio, è l'uomo più ricco del mondo, ma soprattutto per aver dimostrato grazie al suo social X di essere stato uno degli artefici della clamorosa vittoria di Trump nonché uno dei principali influencer al mondo. Lo è stato al punto che anche gli altri imprenditori della Silicon Valley, da Mark Zuckerberg di Meta a Satya Nadella di Google, hanno capitolato e si sono uniti alla corte di Donald (e di conseguenza anche a quella di Elon), con incontri e donazioni per il nuovo presidente. Musk darà voce alle istanze della Silicon Valley?
A.A.