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L'altolà al Pd per come sta commentando l'arresto del governatore della Liguria Giovanni Toti questa volta non arriva dal centrodestra, ma dall'ex sindaco di Lodi Simone Uggetti, iscritto al Partito democratico, che nel 2016 finì in carcere nel 2016 con l’accusa di turbativa d’asta e assolto in via definitiva dopo oltre sette anni e quattro processi. Invitando tutti a seguire l’inchiesta ligure “con la serenità che si deve a questioni delicate" Uggetti spiega all'Adnkronos che "se ti dichiari garantista, lo devi essere a maggiore con un avversario politico”.
Il messaggio è ovviamente rivolto alla segretaria dem Elly Schlein, che ha chiesto le dimissioni di Toti. “Ma anche ad Andrea Orlando e Debora Serracchiani”, precisa l'ex sidaco. Giudizi espressi quando ancora ci sono “notizie frammentarie e in un contesto univoco. È chiaro che si scorgono elementi torbidi, però magari visti a una distanza hanno un’intensità e una gravità; visti a un’altra ne hanno una differente. Perché dobbiamo metterci subito a fare i sostituti dei giudici?“, si chiede Uggetti, invitando a “non fare le corse su questi temi. Penso che paghi di più la serietà e l’atteggiamento nel medio periodo”.
“Se non si chiedono le dimissioni ad Emiliano, non si devono chiederle a Toti”, tuona Uggetti spiegando che"ci dev’essere unanimità di comportamento, in un verso e nell’altro". "Non ci può essere un’accentuazione a seconda della distanza politica e della convenienza politica”, ammonisce l’ex sindaco di Lodi. “Se io avessi una responsabilità politica direi: ‘Toti sa quello che è successo, Toti valuti le dimissioni'”. Attenzione però “essere garantisti non vuol dire non essere severi nel giudizio politico", puntualizza Uggetti. "Questo è un Paese ad alto tasso di corruzione e quindi è bene che sia alta la guardia. Però la guardia deve mirare alla giustizia e non alla spettacolarizzazione della giustizia”.
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Simone Uggetti parla di un film già visto e pur non volendo entrare nel merito delle accuse mosse a Toti fa notare una forzatura nell'arresto del governatore. "Da lettore attento delle questioni giudiziarie, mi lascia molto perplesso l’adozione di una misura cautelare del genere; ancorché fortunatamente addolcita dai domiciliari, su un’indagine che ha anni di svolgimento”. A non convincere Uggetti è poi il pericolo di reiterazione del reato come requisito della misura cautelare. “Qualcuno mi dica se con un avviso di garanzia, durante una campagna elettorale, è solo ipotizzabile una reiterazione del reato”, osserva.