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Il vento freddo scuote i rami attorno alla villetta gialla di Vignale di Traversetolo che ha fornito la scena per una tragedia familiare che ha scosso un intero Paese. Qui, pochi giorni fa, è tornata a vivere Chiara Petrolini, la giovane studentessa di 21 anni accusata di aver ucciso e sepolto i suoi due figli neonati proprio nel giardino dell'abitazione. Sotto il portico, Chiara fuma una sigaretta. La voce del suo ritorno si diffonde; la piccola frazione emiliana si è riempita nuovamente di fotografi e tv nazionali. La studentessa è avvolta in un pellicciotto color cammello, lo sguardo assorto come se fosse sola con i suoi pensieri. Il fumo tra le sue dita si dissolve nell'aria formando spirali di apparente normalità in una vicenda che di normale ha ben poco. Il rientro nella villetta di Traversetolo è carico di tensione: tra le vie della frazione nessuno ha più voglia di parlare della vicenda che ha inorridito tutti.
LA SCOPERTA
Era il 9 agosto scorso quando l'inaudito si spalancava sulla famiglia Petrolini. Quel giorno d'estate, i cani di casa scavavano nel giardino riportando alla luce i resti di un neonato. La nonna è stata la prima a rendersi conto del macabro ritrovamento scorgendo a pochi passi dall'abitazione, tra le zolle di terra, il corpicino senza vita. Chi poteva mai immaginarlo?
Da quanto emerso, Chiara aveva partorito quel bambino appena due giorni prima senza che nessuno lo sapesse. Né la famiglia né il fidanzato, da quanto risulta, erano a conoscenza della gravidanza. I suoi familiari erano infatti partiti per New York il giorno successivo per una vacanza programmata da tempo, senza immaginare che la figlia avesse partorito solo poche ore prima. Il neonato è morto probabilmente per shock emorragico poco dopo il parto. Informati della terribile scoperta, i Petrolini non hanno però interrotto il viaggio; sono rientrati in Italia solo il 19 agosto e si sono trasferiti in un appartamento a Parma, lontano dalla villetta e dal clamore mediatico che nel frattempo si era riversato sul piccolo centro emiliano.
La vicenda si è presto incupita ulteriormente. Le indagini condotte dai Carabinieri hanno portato alla luce una verità ancora più inquietante. Il 10 settembre, a poco più di un mese dal primo ritrovamento, gli investigatori sono tornati a scavare nel giardino dei Petrolini scoprendo i resti di un secondo neonato, partorito sempre da Chiara nel maggio dell'anno prima.
Lei, che fino a quel momento era conosciuta come una studentessa modello dell'Università di Parma e una baby-sitter apprezzata, è finita al centro di un vortice giudiziario. Attualmente si trova agli arresti domiciliari, autorizzati dal Gip di Parma, nella villetta di famiglia dopo la richiesta presentata dal suo difensore, l'avvocato Nicola Tria. La decisione di permettere il ritorno di Chiara in quella casa è arrivata a seguito del dissequestro della villetta avvenuto a dicembre una volta conclusi gli accertamenti.
LA DECISIONE
Tuttavia il Tribunale del Riesame di Bologna, il 17 ottobre scorso, aveva stabilito che la giovane dovesse essere trasferita in carcere facendo leva sul rischio di reiterazione del reato e sull'insufficienza della custodia cautelare presso i genitori. La misura rimane per ora sospesa in attesa della decisione definitiva della Cassazione prevista per il 25 febbraio.
Il ritorno di Chiara nella villetta ha riacceso i riflettori dei media su Vignale di Traversetolo, ma in paese il clima è tutt'altro che conviviale. Il sindaco, Simone Dall'Orto, ha espresso il sentimento di molti compaesani con un laconico "non vogliamo commentare". Anche la madre dell'ex fidanzato di Chiara, il ragazzo che sarebbe il padre dei due neonati, ha evitato ogni dichiarazione. Il giovane, secondo quanto emerso dalle indagini, non era mai stato a conoscenza delle due gravidanze di Chiara, che la ragazza aveva tenuto nascoste a tutti, perfino alla sua famiglia e alle amiche più strette.
Secondo le dichiarazioni raccolte dagli inquirenti, la giovane temeva sopra ogni cosa il giudizio altrui. Questo peso insostenibile l'avrebbe spinta a nascondere la verità fino alle conseguenze più estreme.
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