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Comuni, via libera allo ?sblocca-firma? per i dirigenti. Ok del Consiglio dei ministri al contratto per gli enti locali

4 mesi fa 3
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Addio alla paura della firma. Arriva l'avvocato a costo zero per i dirigenti locali che autorizzano i lavori per la realizzazione di opere pubbliche e che poi finiscono sotto processo per presunti illeciti. Il Consiglio dei ministri ha appena dato semaforo verde al rinnovo del contratto per le Funzioni locali relativo al triennio 2019-2021, sottoscritto lo scorso dicembre da Aran e sindacati. Adesso manca solo il bollino verde della Corte dei Conti, atteso per luglio.

GLI ATTI

Per i dirigenti c'è una grande novità. Fino a oggi quelli che finivano davanti a un giudice per atti assunti nelle loro mansioni erano costretti, per difendersi dalle accuse, a pagare di tasca propria non solo il legale, ma anche i consulenti tecnici. Ora, invece, con il nuovo Ccnl cambia tutto. La paura della firma in questi anni ha contribuito a tenere fermo lo sviluppo del Paese, proprio per via dell'assenza di tutele legali a favore di chi, sugli atti, doveva metterci il proprio nome. Per i dirigenti degli enti locali, impegnati in prima linea anche nella realizzazione delle opere del Pnrr, il nuovo contratto rappresenta perciò una svolta importante. La nuova misura sulle tutele legali gratuite dovrebbe indurli, almeno sulla carta, ad accelerare le procedure e a non nascondere la testa sotto la scrivania quando ci sono atti da firmare.

Il nuovo contratto parla chiaro: «Le amministrazioni, nella tutela dei propri diritti e interessi, laddove si verifichi l’apertura di un procedimento di responsabilità civile o penale nei confronti del dirigente, del dirigente amministrativo tecnico e professionale e del segretario, per fatti o atti direttamente connessi all’espletamento del servizio ed all’adempimento dei compiti di ufficio, assumono a proprio carico, a condizione che non sussista un presunto e motivato conflitto di interesse, anche solo potenziale, ogni onere di difesa per tutti i gradi del giudizio». Così recita l’ipotesi di contratto per le Funzioni locali relativa al triennio 2019-2021, sottoscritta l'11 dicembre del 2023. Nello stesso documento si legge che le pubbliche amministrazioni si faranno carico anche delle parcelle dei consulenti tecnici e delle spese relative alle fasi preliminari del processo.

Per quanto riguarda invece gli aumenti in busta paga legati al rinnovo, per i dirigenti comunali lo stipendio tabellare viene aumentato con il Ccnl 2019-2021 di 135 euro lordi mensili retroattivamente dal primo gennaio del 2021. Per il 2020 l'asticella si ferma a 120 euro e a 101 euro per il 2019. Intanto, sempre per quanto riguarda il comparto delle Funzioni locali, il mese scorso hanno preso il via all’Aran, l'Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni, le trattative con i sindacati per il rinnovo del Contratto collettivo nazionale di lavoro per il triennio 2022-2024. Il rinnovo riguarda 403.633 lavoratori. Uno degli obiettivi chiave è l’incremento delle retribuzioni medie del 5,75%. L'Aran conta di chiudere la partita entro la fine di luglio. «Siamo fiduciosi – ha detto il presidente dell'Aran, Antonio Naddeo – che il dialogo con i sindacati porterà a un accordo equo e vantaggioso per tutte le parti coinvolte. Le trattative proseguiranno nelle prossime settimane, con l’obiettivo di raggiungere un accordo che soddisfi le aspettative dei sindacati e delle amministrazioni, garantendo al contempo la sostenibilità economica e l’efficienza del settore pubblico locale».

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