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Un'attivista pro Palestina è stata arrestata nel pomeriggio di ieri, sabato 4 maggio 2024, dalla Digos della Questura di Torino con le accuse di violenza e resistenza a pubblico ufficiale, dopo essere stata identificata insieme ad altre persone che volevano contestare l'arrivo della prima tappa del Giro d'Italia di ciclismo in città. La giovane si trovava sul ponte Umberto I, a poche centinaia di metri da dove passava la corsa rosa. Gli agenti le contestano di avere preso a calci due di loro.
Nelle ultime ore è stato diffuso un video sul profilo Instagram di Nojusticenopeace in cui si sostiene erroneamente che sarebbe stata arrestata soltanto perché aveva addosso una bandiera della Palestina, cosa che naturalmente sarebbe illegale, e si annuncia un presidio per le 18 di domenica 5 al commissariato San Paolo, nelle cui celle di sicurezza era stata trasportata dopo l'accaduto. Nella giornata odierna, però, la ragazza è stata rilasciata su ordine del giudice a causa della tenuità del fatto.
Insieme alla giovane è stato denunciato un altro attivista che aveva con sé quattro fumogeni: per lui l'accusa è di possesso di artifizi pirotecnici in occasione di manifestazioni sportive. Nei pressi dell'arrivo della tappa sono state esposte alcune bandiere palestinesi, appese alle transenne. Sui propri canali social, il centro sociale Askatasuna sostiene che l'azione è stata inscenata "per portare solidarietà alla resistenza del popolo palestinese e contro l'invito speciale fatto alla squadra dell'Apartheid sionista". Una delle squadre che partecipano al Giro, infatti, è la Israel-Premier Tech, sponsorizzata appunto dallo Stato d'Israele.
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