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"Corrieri controllati direttamente", sequestrati 121 milioni ad Amazon. Perquisizioni nel Torinese

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Davide Petrizzelli

Davide Petrizzelli 23 luglio 2024 17:11

Nella giornata di oggi, martedì 23 luglio 2024, i militari del nucleo di polizia economico-finanziaria della guardia di finanza di Milano, su disposizione della locale procura, hanno eseguito un sequestro preventivo d’urgenza da 121 milioni di euro nei confronti di Amazon Italia Transport, società di logistica controllata dal gigante statunitense dell’e-commerce. Sono state eseguite perquisizioni nelle province di Milano e Torino.

Le indagini, coordinate dai pm Paolo Storari e Valentina Mondovì, sono state svolte in collaborazione con l’unità contrasto illeciti dell’Agenzia delle Entrate e vertono sull'ipotesi di somministrazione illecita di manodopera. Si ipotizza infatti "una complessa frode fiscale derivante dall’utilizzo, da parte della beneficiaria finale, del meccanismo illecito di fatture per operazioni giuridicamente inesistenti a fronte della stipula di fittizi contratti di appalto per la somministrazione di manodopera, in violazione della normativa di settore, che ha portato all’emissione e al conseguente utilizzo dei falsi documenti".

"In particolare - precisa la guardia di finanza -, ricostruendo la 'filiera della manodopera', è stato rilevato che i rapporti di lavoro con la società committente sono stati 'schermati” da società filtro che a loro volta si sono avvalse di diverse società cooperative (società serbatoio), che hanno sistematicamente omesso il versamento dell’Iva, nonché degli oneri di natura previdenziale e assistenziale".

In sostanza, l'accusa neanche troppo velata è di pagare i lavoratori troppo poco utilizzando un sistema di società e cooperative. Amazon avrebbe il controllo diretto anche sui singoli corrieri, quelli che consegnano i pacchi nelle case (il cosiddetto 'ultimo miglio') nonostante sulla carta si tratti di servizi subappaltati. Le singole società di consegna non avrebbero sostanzialmente alcun potere discrezionale, in quanto tutto è gestito tramire dispositivi e software dalla stessa Amazon, che impartirebbe quindi direttive immediate.

La replica di Amazon: "Rispettiamo le leggi"

Dall'ufficio stampa di Amazon, che abbiamo interpellato, abbiamo ricevuto la seguente replica all'indagine e al sequestro: "Rispettiamo tutte le leggi e le normative vigenti in ogni paese in cui operiamo e richiediamo che le aziende che lavorano con noi facciano lo stesso. Abbiamo definito standard elevati sia per noi che per i nostri fornitori, e abbiamo un codice di condotta che i fornitori devono rispettare per poter lavorare con noi. Continueremo a collaborare prontamente con le autorità competenti nel corso dell’indagine".

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