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Cosa cambia per Stellantis e gli altri produttori di auto con la destra al Parlamento europeo

3 mesi fa 2
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Economia Centro / Piazza Palazzo di Città

È probabile che la nuova maggioranza in Europa farà slittare il passaggio all'elettrico dal 2035 al 2050: questo avrà ripercussioni sull'industria. La destra parla di benefici, mentre la sinistra solleva preoccupazioni

Che effetto avranno le elezioni europee sul settore industriale dell'automobile? È su questo che oggi - mercoledì 12 giugno 2024 - a Torino si sono interrogati sindacati, esperti e istituzioni durante un'assemblea pubblica svoltasi in piazza Palazzo di Città. Un evento organizzato da tutti i sindacati del settore metalmeccanico a due mesi dallo sciopero di Torino per Mirafiori e l'indotto. 

Uno dei primi effetti del voto dei cittadini europei potrebbe essere quello di vedere slittare di quindici anni il passaggio all'auto elettrica. Il termine per lo stop alle automobili diesel e benzina entro il 2035 nell'ultimo anno è stato contestato proprio da quei partiti che adesso avranno un maggiore peso all'interno del Parlamento europeo. Il nuovo orizzonte potrebbe essere il 2050, ma questo che effetto avrebbe sull'industria dell'auto che negli ultimi anni si è riprogrammata verso la produzione di modelli elettrici? 

La preoccupazione del sindaco di Torino 

I nuovi elementi che devono essere tenuti in considerazione secondo Stefano Lo Russo, il sindaco di Torino, sono due: le modifiche al Green Deal e la dimensioni dei dazi che la commissione europea ha annunciato di voler mettere ai prodotti cinesi. "Se fosse vero lo slittamento al 2050, sposterebbe il piano del ragionamento anche rispetto a quali nuovi modelli portare a Torino e Mirafiori", spiega Stefano Lo Russo, sindaco di Torino, "Io appartengo a una coalizione politica che riteneva importante tenere il 2035 come scadenza ed è altrettanto noto che chi ha vinto le elezioni sostiene che quella data fosse troppo vicina. Immagino che il Governo italiano nelle sedi europee porterà questa posizione. È un fatto e lo accettiamo per quello che sarà, ma condizionerà tantissimo le discussioni su come l'industria dell'auto si dovrà muovere nei prossimi anni, perché significa cambiare i piani industriali dei produttori europei e di Stellantis". 

"Tutto elettrico significa distruggere parte della nostra storia"

"Noi pensiamo che il motore termico debba sopravvivere", spiega Andrea Tronzano, assessore regionale di Forza Italia, "c'è una modalità che si chiama neutralità ecologica che noi vogliamo usare che è quella di avere combustibili non clima alteranti e che dunque non emettono CO2 nell'aria". Tutto questo per dare certezza agli imprenditori ai quali servirebbe capire se l'Europa va in quella direzione o no, aggiunge Tronzano. 

E le ripercussioni su Torino? "Credo che non ci sarebbero. Le imprese sono molto attente agli investimenti. Stellantis ha investito molto sull'elettrico e l'ibrido sta riprendendo piede. Che poi era anche quello che diceva Tavares quando ci ha incontrati, per lui il futuro dell'auto era ibrido", spiega Tronzano, "La transizione invece c'è per la componentistica, ma è sui macchinari, sulla capacità di efficentamento, ma il core business è ancora quello. Noi vogliamo avere qua design, ingegneria e produzione. Questi sono i nostri obiettivi e lo vogliamo fare insieme all'Europa". 

La componentistica avrebbe benefici? 

A essere ottimista è Giuseppe Sabella, direttore di Oikonova che si è confrontato con i sindacati anche su questo tema: "Gli stessi costruttori europei non sono così convinti del solo elettrico entro il 2035", spiega, "L'anno scorso inoltre in sede di consiglio europeo si è ritenuto che i carburanti sintetici siano una tecnologia pulita e l'Italia è in attesa di uno stesso "ok" per i biocarburanti. A questo punto la domanda è: quale futuro per il motore endotermico? Io credo che si stia affermando sempre di più il principio della neutralità ecologica". 

Ma che ripercussioni avrebbe sull'industria? "Un Paese come l'Italia così riconosciuto nel mondo per la qualità della sua componentistica potrebbe beneficiare. Credo che una revisione temporale o di tecnologia potrebbe portare benefici perché il motore elettrico è un grande semplificatore di componenti e noi siamo produttori di componentistica. Ma sono convinto che il motore endotermico non scomparirà nel 2035". 

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