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Roberto Tortora 14 gennaio 2025
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A TennisMania, programma di OASport in onda su YouTube e condotto da Dario Puppo, si è parlato di Jannik Sinner e della sentenza del TAS di Losanna, prevista tra mercoledì 16 e giovedì 17 aprile, con gli ospiti Guido Monaco e Massimiliano Ambesi.
Quest’ultimo ha fatto il punto della situazione: "A questo punto lui è sicuro di disputare i 1000 statunitensi ed eventualmente Montecarlo. È comunque un tema delicato… C’era una via per anticipare i tempi che poteva essere richiesta dallo staff legale del giocatore, ma praticamente agli albori di questa vicenda, e si è preferito seguire l’iter abituale. La questione è stata quindi rimessa al CAS e ai suoi tempi. Poi sì, possiamo disquisire a lungo riguardo le tempistiche e nel mezzo ci sono state le festività che rappresentano una complicazione, e si è arrivati ad aprile. Io pensavo onestamente tra fine febbraio e inizio marzo, poi in realtà l’udienza è slittata di 4-5 settimane. Il CAS comunque non è a uso e consumo dello sport tennis. Ci sono casi di ogni tipologia, anche piuttosto controversi”.
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Si parla, poi, del caso Palomino, difensore oggi al Cagliari e risultato positivo quando era all’Atalanta: “Il giudice scelto dallo staff di Sinner – spiega il giornalista di Eurosport - è un teorico della non responsabilità, un convinto assertore, e infatti la sua mano nel caso Palomino ed in altri casi si vede. Il giudice scelto da WADA rappresenta l’esatto opposto, ma cerchiamo di spiegarci. L’arbitro è imparziale di natura, poi può avere una predisposizione in un senso o nell’altro… Sicuramente l’arbitro scelto da WADA è abbastanza propenso a dichiarare sempre la responsabilità dell’atleta in qualsiasi caso, quello scelto da Sinner ha una posizione decisamente opposta. Il fatto di aver nominato come presidente del collegio arbitrale un ex tennista, seppur non di altissimo profilo, quindi comunque in grado di conoscere determinate dinamiche e soprattutto un mite ed un equilibrato, potrebbe far pendere l’ago della bilancia anche dalla parte di Sinner. Se il materiale è quello che abbiamo potuto valutare in questi mesi, io onestamente penso si vada verso una non responsabilità dell’atleta, quindi nessuna colpa e nessuna negligenza. Poi se ci fosse qualcosa di nuovo, che sfugge alla nostra comprensione, io non so cosa dire, però oggettivamente non cambio idea. Quanto ci vorrà per il verdetto? Dipende, magari anche 48 ore. Secondo me sarà una cosa breve. Nel mentre il giocatore potrebbe anche continuare a giocare finché non arriveranno le motivazioni, ma questo è un altro discorso. Mi sento abbastanza tranquillo”.
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Sinner rischia una squalifica maggiore o minore di 12 mesi? Ambesi: “La normativa vigente, per quella sostanza in un caso come quello di Sinner, prevede una pena da un anno a due anni. Io ho sempre messo in discussione la classificazione della sostanza Clostebol, che per me non può essere ritenuta una sostanza non specificata, perché allora andiamo proprio a cambiare la normativa affinché possa essere considerata tale. Se uno legge con attenzione le norme esplicative a corredo della normativa vigente, è chiaro che una sostanza come il Clostebol non può essere ritenuta non specificata. Ok, mi sta bene, ormone, tutto quello che si voglia, ma comunque resta qualcosa che compri in farmacia e che utilizzi per curare dei tagli, abrasioni e cose di questo tipo, quindi è un medicinale alla portata di chiunque… Adesso, è difficile che il TAS possa equiparare il Clostebol ad un’altra sostanza specificata e quindi dare un mese o una roba di questo tipo, perché si andrebbe oltre le competenze dei tre arbitri… Sulla carta è un anno, poi vedremo quello che succederà, anche perché volendo la WADA, in caso di pena di tre mesi, potrebbe anche rivolgersi all’ultimo grado di giudizio, ma bisognerebbe valutare bene la situazione e non succederà mai, ecco”.