Home SignIn/Join Blogs Forums Market Messages Contact Us

Così la Germania insegna la guerra nelle scuole, la ministra dell’Istruzione: “Bisogna essere pronti a tutto”

10 mesi fa 47
ARTICLE AD BOX

Grammatica, matematica, scienze e…lezioni di gestione delle crisi. Gli studenti tedeschi, secondo la ministra dell’Istruzione Bettina Stark-Watzinger, devono essere formati meglio per affrontare qualsiasi situazione catastrofica, guerra inclusa.

In una conversazione con i quotidiani del gruppo Funke Media, la ministra ha detto che «la società tedesca nel suo complesso deve essere ben preparata ad affrontare le crisi, che vanno da una pandemia, ai disastri naturali, alla guerra». La protezione civile , che è «estremamente importante deve entrare nelle scuole», «l'obiettivo deve essere quello di rafforzare la nostra resilienza». La ministra sostiene l’importanza di organizzare esercitazioni di protezione civile in classe come fanno in altri Paesi, ad esempio in Gran Bretagna, dove l'argomento viene affrontato in modo molto naturale. «Lì nelle scuole le esercitazioni per sapere cosa fare in caso di catastrofe fanno già parte del quotidiano», ha sottolineato. «Possiamo imparare dalla loro esperienza», ha detto Stark-Watzinger che invita anche gli istituti scolastici a sviluppare un «rapporto sereno con l’Esercito tedesco». Secondo la ministra del governo Scholz è importante che giovani ufficiali vadano nelle classi a raccontare quello che l’esercito fa per la sicurezza della Germania, anche se questo non significa che lei auspichi un ritorno al servizio militare obbligatorio. Anzi, definisce “fuorviante” l’attuale dibattito sulla leva obbligatoria. In Germania il servizio militare obbligatorio è stato sospeso nel 2011, ma la guerra in Ucraina e le minacce della Russia hanno fatto sì che negli ultimi tempi le discussioni su una sua possibile reintroduzione sono tornate d’attualità. E in un recente sondaggio circa la metà dei tedeschi si è dichiarata favorevole a un simile passo. Per Stark-Watzinger, che oggi è stata oggetto di molte critiche per le sue dichiarazioni, i ragazzi devono essere consapevoli delle minacce alla libertà e sapere come affrontare i pericoli, imparandolo a scuola. La ministra non pensa però a introdurre una nuova materia nei programmi di studio ma a esercitazioni per imparare come comportarsi in situazioni di crisi. Le scuole, ovviamente, devono saper evidenziare i rischi in maniera adeguata all’età degli studenti perché si tratta di dover anche «affrontare paure e preoccupazioni».

Leggi tutto l articolo