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Era la sera del suo 47esimo compleanno, si aspettava la proposta di matrimonio del suo fidanzato e invece tutto è andato diversamente. Diventata nota il 27 luglio 2023 per un video in cui Massimo Segre la lasciava accusandola di averlo tradito con un avvocato, Cristina Seymandi ora pubblica un libro per Cairo dal titolo Antifragile, cioè secondo il matematico Nassim Nicholas Taleb, l’«attitudine di alcuni sistemi di migliorare a fronte di stress, sollecitazioni, volatilità, disordine». Oggi l'imprenditrice torinese racconta quella notte, al Corriere della Sera, passata in bianco da sua madre e tutto ciò che ne è seguito: «Guardavo gli abiti estivi dei presenti, la casa in collina, la città pronta a svuotarsi e tutti che, come nel film, si chiedono: chi è il colpevole?».
Cristina Seymandi ha un nuovo amore
A oltre un anno da quel momento come sta? «Ho un sant’uomo con cui faccio progetti, con calma, ognuno a casa sua». Come ha fatto a non perdere la fiducia negli uomini? le chiede Candida Morvillo: «Sono abbastanza onesta da riconoscere che quando una relazione va a rotoli, si ha sempre colpa in due. E che, se lui era l’uomo sbagliato, sei tu che te lo sei scelto». E racconta anche la sua vita di oggi. «Sono serena, non mi sono reinventata, faccio una vita nutrita da tante amicizie, non ho velleità da Grande Fratello come qualcuno ha scritto. Ne hanno scritte di bufale…»
Il libro dedicato alla figlia e alla sorella morta
Nell'autobiografia scritta per Cairo, racconta alcuni aspetti della propria vita, senza mai nominare Segre con il quale sottolinea non si sono «mai più visti ne sentiti». È dedicata alla figlia Ginevra e alla sorella Raffaella, morta a 26 anni in Ciad, nello schianto di un volo turistico.
Spiega Seymandi al Corriere della Sera: «Nel libro sintetizzo la mia vita. Nasce per rispondere a chi mi ha chiesto dove ho attinto la forza per affrontare l'onda d'urto del web e dei social, andando avanti senza perdere la gioia di vivere». E aggiunge: «Quel video ha fatto agire la magistratura che ha riconosciuto gli insulti che ho ricevuto come discriminazione di genere. Le parole possono essere peggio delle botte: ci sono persone più fragili di me che cadono nella depressione o si suicidano».