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Da Torino al Pavese a caccia di moto e scooter taroccati: i finanzieri ne scoprono 1.500 (e 13mila pezzi di ricambio)

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Davide Petrizzelli

Davide Petrizzelli 16 luglio 2024 06:54

I militari del gruppo pronto impiego della guardia di finanza di Torino hanno sequestrato, a metà luglio 2024, oltre 1.300 motoveicoli e circa 13mila ricambi per motocicli che, benché riportanti simboli tipici del Made in Italy, erano in realtà stati interamente prodotti e successivamente importati dal continente asiatico. Il valore dei beni sequestrati ammonta, al prezzo di vendita al dettaglio, a oltre 14 milioni di euro.

L'indagine è scattata quando i finanzieri hanno notato, nel corso dell’attività di controllo economico del territorio provinciale, diverse moto e scooter riportanti simboli denotanti l’asserita origine italiana degli stessi. Controlli più approfonditi hanno permesso di accertare come l’intera produzione dei motoveicoli fosse, in realtà, avvenuta in Estremo Oriente e fosse stata importata nel territorio nazionale all’interno di imballaggi privi di indicazioni in merito alla loro effettiva provenienza.

Ricostruendo la filiera distributiva, i militari hanno individuato un deposito in provincia di Pavia, gestito da un imprenditore di nazionalità cinese, al cui interno sono stati scoperti i motocicli e i pezzi di ricambio sequestrati, pronti per essere commercializzati con il simbolo della bandiera italiana. Il titolare dell’azienda dovrà ora rispondere delle ipotesi penalmente rilevanti di frode in commercio e vendita di prodotti industriali con segni mendaci in violazione alla specifica normativa di settore a tutela del Made in Italy.

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