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Una cosa buona è riuscito a farla perfino questo giullaresco governo della destra bluette neoliberale, filoatlantista, filoisraeliana e filobancaria, sempre allineato cadavericamente ai comandi di Washington e dei mercati cosmopoliti. Infatti, il governo di Giorgia Meloni ha recentemente annullato le multe che erano state ignobilmente e vergognosamente comminate a quanti avevano scelto di non farsi benedire col Santissimo Siero sempre laudando in saecula saeculorum, ai tempi dell’emergenza epidemica. Come senz’altro ricorderete, infatti, era stato introdotto l’obbligo di benedizione col Santissimo Siero per certe categorie e per certe fasce d’età.
Si tratta di una scelta indubbiamente giusta che non possiamo non condividere e per la quale esprimiamo il nostro massimo consenso. Infatti quelle multe erano a nostro giudizio palesemente illecite. Si trattava di una vera e propria imposizione che violava la libertà di scelta dell’individuo e faceva valere un obbligo francamente intollerabile.
Le reazioni furenti e livorose di Bassetti, Burioni e Speranza, per non dire di molti altri araldi dell’ordine terapeutico, confermano il nostro giudizio. Il governo bene ha fatto ad annullare quelle multe. Vero è che nessuno potrà restituirci i tre anni di vita che ci sono stati irresponsabilmente e indecorosamente sottratti tra confinamenti domiciliari coatti e divieti di assemblea, smart working e infami tessere verdi.
Ma, come usa dire, l’annullamento delle multe è pur sempre meglio che niente. Debbo però precisare che questo annullamento non è di per sé sufficiente. Bisogna infatti ora restituire i danari a chi quelle multe illecite le ha pagate.
Se infatti si stabilisce che quelle multe erano illecite, come ora si è fatto, non è sufficiente sospenderle e annullarle per chi ancora non le ha pagate e dopo anche ristorare coloro i quali, a suo tempo, le hanno pagate. Altrimenti non solo si commette un’ingiustizia palese, ma passa sotto banco un principio sbagliato e anzi pericoloso, cioè il principio in forza del quale chi paga le multe sbaglia e fa la parte del fesso. Se passasse questo principio, che peraltro già troppe volte si è affermato indecorosamente nel nostro paese, ne scaturirebbero conseguenze esiziali.
Ragion per cui speriamo vivamente che adesso il governo della destra bluette neoliberale, annullate le multe, proceda a restituire i soldi a chi a suo tempo le ha pagate. E intanto, non passi inosservato, si comincia a parlare sempre più con preoccupazione e con accanimento mediatico del virus del Congo, tant’è che è già stata istituita una task-force dedicata da parte del Ministero della Salute. Forse che ci avviamo a un ritorno alla condizione dell’emergenza così come la sperimentammo nel 2020?
D’altro canto, lo abbiamo sottolineato ad abundantiam: l’ordine neoliberale e l’emergenza fanno sistema a tal punto che il neoliberismo potrebbe, con Foucault, essere identificato con l’emergenza permanente e con il vivre dangereusement, il vivere pericolosamente, che per Foucault era il marchio del neoliberismo. L’emergenza permanente figura infatti come il metodo di governo, come ars regendi preferita dall’ordine neoliberale.
Impiega l’emergenza in chiave governamentale, al fine di ridurre le libertà e i diritti in nome della lotta contro l’emergenza, tesa a garantire la sicurezza di tutti e di ciascuno.
RadioAttività, lampi del pensiero quotidiano – Con Diego Fusaro