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"Dobbiamo tornare assieme a tutti i costi" e nel marsupio ha un coltello: ex marito arrestato in piazza Bengasi

1 mese fa 3
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Femminicidio evitato in piazza Bengasi dove un 45enne ha violato il divieto di avvicinamento all'ex moglie e si è presentato all'appuntamento con un coltello nel marsupio. Alzando sempre di più i toni, realizzando di averla persa definitamente, ha avuto diversi scatti d'ira che per fortunata sono stati notati dai residenti che hanno chiamato il 112. È stato arrestato dalla polizia di Stato per aver violato la misura cautelare e per porto abusivo di armi.

La donna, vittima di maltrattamenti in famiglia, continuamente vessata dall'ex marito si è fatta convincere a vedersi in un luogo isolata con la scusa di importanti questioni di famiglia da chiarire. Dopo diverse ore passate insieme, in cui in maniera insistente e aggressiva l’uomo aveva chiesto alla ex moglie di ritornare insieme e di non denunciarlo alle forze dell’ordine, sordo alle ripetute risposte negative ricevute, l'ha supplicata ancora di prendere un “ultimo gelato insieme”.

La donna, sfinita, ha detto sì, sperando anche così di poter tornare in un luogo meno isolato e più sicuro per lei. Arrivati in piazza Bengasi, l’uomo ha avuto uno scatto d’ira più acceso: le ha intimato di dargli le chiavi di casa e, ancora una volta alzando la voce, le ha detto che sarebbero dovuti tornare insieme a tutti i costi. A questo punto sono intervenute delle persone che hanno assistito alla scena in strada, allontanando il quarantacinquenne dalla donna e chiamando il 112. 

È intervenuto il personale del commissariato di Barriera Nizza che ha rintracciato l'uomo in zona e gli ha trovato addosso un coltello con lama da 7 cm, portato all’interno del marsupio. 

In una nota la polizia comunica che: "Preme sottolineare come, in questo episodio, sia stata determinante la collaborazione dimostrata dalla cittadinanza che, notando un comportamento prevaricatorio e aggressivo di un uomo a danno di una donna in evidente situazione di difficoltà è subito intervenuta, impedendo così all’autore di tali condotte di nuocere anche fisicamente alla vittima, e ha al contempo consentito un tempestivo intervento alla polizia di Stato, che ha interrotto una verosimile escalation dell’aggressività. Troppe volte gli “ultimi appuntamenti” rimangono forieri di epiloghi funesti ed è necessario ribadire di non concedere mai una opportunità in tal senso. Ciò ben dimostra l’aiuto che può derivare alle forze di polizia dai singoli cittadini in casi come questo in cui non di rado la vittima non è nelle condizioni di chiedere aiuto, perché vive una condizione di particolare vulnerabilità. La prevenzione è uno strumento efficace in grado di intercettare i casi di violenza di genere e frenare il rischio di recidiva del reato. Fondamentale è intervenire ai primi segnali di allarme nella relazione affettivo/sentimentale: molestie, minacce, spintoni, percosse e lesioni anche solo tentate, violazione di domicilio, violenza privata, violenza sulle cose ecc.  Chiunque può segnalare alle forze dell’ordine, con la garanzia di anonimato, tali condotte, per consentire al Questore di ammonire, attraverso la divisione polizia anticrimine, il responsabile. È, inoltre, massima l’attenzione prestata dagli specialisti del settore, che lavorano presso la divisione anticrimine della Questura, nei confronti delle persone offese dal reato, che vengono contattate con regolarità, anche a distanza di tempo, per monitorare la situazione". La polizia ricorda inoltre che: "Il numero verde 1522 - servizio pubblico promosso dalla presidenza del Consiglio dei Ministri - dipartimento delle pari opportunità - gratuito, attivo 24 h su 24 per le richieste di aiuto e sostegno delle vittime di violenza e stalking, e l’applicazione YOUPOL che permette a chiunque di interagire con la polizia di Stato inviando video, audio, immagini e testo relativi a episodi di bullismo/cyberbullismo, droga e violenza di genere".

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