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Due cani 'professionisti' della pet therapy nell'ospedale di Rivoli premiati a Camogli

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Riceveranno una medaglia sul palco del premio internazionale Fedeltà del cane a San Rocco di Camogli, Noah e Cecilia. I due Golden Retriever 'professionisti' della pet therapy all'ospedale di Rivoli fanno parte dell'associazione Aslan impegnata nel progetto "Ri-Animali". Sempre in ambito sanitario opera Patch, di 5 anni, che insieme all’esperto Noah e a Cecilia, appartiene allo staff dei 18 cani di Aslan impiegati in vari progetti a beneficio di pazienti oncologici, anziani fragili e bambini disabili.

"Ri-Animali" è un innovativo progetto promosso e realizzato dall’associazione Aslan - Il Legame con gli Animali, attivo nella Struttura complessa di Anestesia e Rianimazione dell'ospedale di Rivoli, sotto la guida del direttore Michele Grio. Teso a “migliorare la qualità della vita e promuovere il benessere di tutti coloro che abitano quello spazio, per necessità di salute o per lavoro", il progetto ha quale fulcro Noah e Cecilia. I due quattrozampe speciali, sotto la stretta sorveglianza del personale specializzato Aslan, che cura il progetto insieme all’AslTo3, affiancato da medici e infermieri del reparto, appositamente formati e in collaborazione con il veterinario Mauro Moretta, sono scesi in campo il 18 gennaio scorso a beneficio di undici pazienti, dei loro familiari e del personale di reparto, comprendente ventiquattro anestesisti, altrettanti infermieri, oss e amministrativi. L'ambito di intervento è quello previsto dalle Linee guida nazionali in Iaa (Interventi assistiti con animali), riconosciute dal Ministero della Salute nel 2015: grazie alla mediazione del cane, si lavora sulle capacità di adattamento dei pazienti in degenza all'interno della Rianimazione, ma anche su familiari-caregiver e sui professionisti sanitari coinvolti. "I cani nel reparto - sottolinea Antonia Tarantini, presidente dell’associazione Aslan - sono una presenza fuori dall’ordinario per portare normalità ai pazienti e incidere in maniera efficace sul tono dell’umore e sulle risorse interiori".

La partenza del progetto, della durata di almeno un anno con un totale di quaranta incontri a cadenza settimanale, ha visto un riscontro positivo quasi immediato, nel momento in cui Noah, veterano in queste attività, è riuscito a scuotere in profondità l’emotività di un paziente, che in poco tempo è passato dal rimanere immobile, con gli occhi chiusi, quasi fosse non cosciente, a un accenno di sorriso, riempiendo quella stanza bianca di un arcobaleno di colori. E allora, se grazie a Noah e a Cecilia quel sorriso si è riacceso, forse è proprio in ambienti critici come le Rianimazioni e negli ambiti sanitari in cui si lavora su equilibri di salute molto precari, che c’è ancora più bisogno dell’aiuto dei cani. Come afferma il direttore della Rianimazione Michele Grio, “i periodici e accuratissimi controlli cui verranno sottoposti i cani a garanzia della sicurezza dei pazienti del reparto, dimostreranno quanto i nostri amici a quattro zampe possano e debbano essere un ottimo alleato anche all’interno delle Rianimazioni”. 

"Ri-Animali", unica esperienza di pet therapy attiva in una Rianimazione ospedaliera, sta davvero cambiando la vita del reparto, la qualità di vita dei pazienti ma anche quella di medici, infermieri e operatori di cura coinvolti e si realizza anche grazie alla donazione di Laura Cedro, socia della associazione Aslan, mancata nel 2022. L’associazione, fondata nel 2015 da Antonia Tarantini, pedagogista ed educatrice cinofila, in onore del suo cane Aslan, con il quale aveva intrapreso la strada della Pet Therapy, morto a soli nove mesi per un arresto cardiaco, promuove Interventi Assistiti con Animali a 360°, attraverso molti progetti realizzati a favore delle persone in difficoltà. Sempre in ambito sanitario, il progetto “Un cane per la vita”, in collaborazione con la Fondazione Luce per la Vita Onlus, si realizza nell’Hospice Anemos all’interno dell’Aou San Luigi Gonzaga di Orbassano. Prima Noah e ora Patch svolgono il loro prezioso lavoro in un ambiente così delicato e sono una risorsa importante per i malati e le loro famiglie, per il personale sanitario e i volontari. Un intervento di valore inestimabile che si inserisce nella cornice delle cure palliative per il miglioramento della qualità nel fine vita.

Altri progetti dell’associazione Aslan, attuati grazie alla collaborazione della Fondazione La Stampa – Specchio dei Tempi, portano la Pet Therapy all’IRCC di Candiolo, a supporto dei pazienti oncologici, ma anche nelle scuole con il progetto “Insieme a te. Un cane per amico”, rivolto principalmente ai bambini disabili, e ancora nelle case di riposo e ai Caffè Alzheimer. Questo progetto, non ultimo per importanza, “4 Zampe per sorridere”,  attivo dal 2015 con un grandissimo successo, coinvolge diverse case di riposo torinesi ed è volto al miglioramento della qualità della vita degli anziani ospiti. I risultati sono sorprendenti, i cani, grazie alla loro spontaneità, riescono a toccare le emozioni in modo così forte da spingere l’anziano a uscire dall’apatia, a rimettersi in gioco, a sentirsi ancora utile e importante. L’animale è un mediatore dalla straordinaria sensibilità che, non giudicando, permette di creare un ponte sorprendente nella relazione d’aiuto. L’Approccio Aslan, su cui poggia la professionalità negli interventi, nasce dal profondo senso di responsabilità verso il mondo Animale. "Noi professionisti - afferma Antonia Tarantini - abbiamo il nobile compito di creare le migliori condizioni affinché il cane e la persona riescano ad esprimersi nella relazione. È così che si entra in profondità, attivando un processo trasformativo autentico dal punto di vista terapeutico o educativo". 

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