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"Ecco cosa abbiamo imparato dagli stranieri di Barriera": il racconto dei volontari cristiani di via Maddalena

1 mese fa 4
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Eliseo Guadagno per quella fetta di territorio torinese è ormai diventato un punto di riferimento. A testimoniarlo quel che vediamo. Quando arriva in via Maddalena 30, la sede di Digit@to, cominciano a radunarsi davanti alla porta dell'associazione i residenti del quartiere che in lui hanno trovato un punto di riferimento. C'è chi ha bisogno di fare una comunicazione all'INPS e non ha il computer a casa, chi è venuto a prendere il cibo che Eliseo ha portato e chi se ne va con una bambola da regalare alla nipote. Un progetto che era nato per agevolare le persone anziane in un mondo sempre più digitale è diventato un mezzo per unire mondi. 

"Noi nasciamo come associazione di impostazione cristiana, ma questo non vuol dire che abbiamo preconcetti", spiega Guadagno, "La maggior parte degli utenti che vengono sono di fede islamica e questa è un'ulteriore possibilità di scambio, di conoscersi e di instaurare dei rapporti reciproci". Digit@ato, che è un servizio di ACP Torino, si trova nella periferia nord di Torino ed è uno sportello che offre prevalentemente servizi digitali. Ci sono cinque postazioni internet che le persone possono utilizzare gratuitamente. In più vengono offerti una serie di servizi e di assistenza, soprattutto per chi ha bisogno di aiuto per gestire cose elementari come la mail, lo spid, navigare su internet, compilare documenti o scansionarli. 

"L'obiettivo è sicuramente creare relazioni e ponti", continua Guadagno, "questo è un quartiere difficile dove ci sono anche tensioni sociali e offrendo questi servizi e con la nostra presenza aiutiamo le persone a integrarsi sempre di più nel contesto sociale in cui si trovano". Dallo sportello passano almeno 400 persone, di cui l'80% stranieri, ogni anno.

"Abbiamo imparato che ogni cultura è una ricchezza, che ogni Paese e persona ha qualcosa da offrire", conclude Eliseo, "Spesso ci è capitato di avere persone che arrivavano un po' sospettose e che dopo la diffidenza iniziale si sono dimostrate persone straordinarie che hanno poi ricambiato. Capitano che chi viene ci porti il tè marocchino o il cous cous per dimostrare gratitudine o affetto. Si sviluppano relazioni che per noi sono essenziali e rispecchiano l'obiettivo che ci siamo prefissi". 

I corsi di lingua

Lo sportello offre anche corsi di lingua per stranieri grazie al supporto dell'associazione Wec Exchange

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