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A Napoli è più facile comprare una pistola che prenotare uno dei mille B&B low cost che stanno strangolando il centro storico. I tre giovanissimi, ammazzati in poco più di due settimane in città, sono il sacrificio offerto al dio di Gomorra. Libero ha raccolto le voci di chi (inquirenti, ex malavitosi, collaboratori di giustizia) sa come funziona il mercato delle armi in riva al Golfo, e ha scoperto storie sconvolgenti.
«Nei quartieri girano migliaia e migliaia di pistole, fucili e mitra di cui la camorra ha perso le tracce», ci confida un pentito. «Sono gli arsenali di padrini e picciotti finiti in galera: passati di mano in mano, tra insospettabili, e spariti». «Io stesso», aggiunge l’uomo, «avevo una decina di “borsoni” come si chiamano in gergo. Stiamo parlando di oltre un centinaio di revolver che adesso custodisce chissà chi e chissà come». Il risultato è che i guardiani, per liberarsene, smerciano i “ferri” o li regalano, pure ai minorenni (...)