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Economia circolare: al via “TakeBack: ReMed” per recuperare 607mila ‘penne’ iniettive

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Torino fra le città scelte per la sperimentazione di questo importante progetto, portato in Italia per la prima volta da Novo Nordisk. In 80 farmacie cittadine aderenti, contenitori per raccogliere i dispositivi medici preriempiti usati.

ADN KRONOS 28 giugno 2024 09:30

C’è anche Torino fra le città italiane coinvolte nella fase sperimentale di TakeBack: ReMed, il progetto per la raccolta e il riciclo dei dispositivi preriempiti per iniezione, promosso per la prima volta in Italia da Novo Nordisk, azienda leader nel campo delle malattie croniche non trasmissibili e delle patologie rare. Un’iniziativa, sperimentata con successo in Brasile, Francia, Danimarca e Regno Unito, che consente di dare nuova vita alle ‘penne’ preriempite usate per le terapie contro diabete, obesità e malattie rare, trasformandole da rifiuto a risorsa. Infatti, sono oltre 607mila i dispositivi che ogni anno sono utilizzati dai cittadini torinesi e che, fino a ieri, finivano in discarica mentre ora, grazie al progetto “TakeBack: ReMed”, torneranno a nuova vita.

“Novo Nordisk lega indissolubilmente l’impegno per il miglioramento della qualità di vita delle persone con l’innovazione e la sostenibilità, perché siamo convinti che il valore terapeutico dei nostri farmaci debba essere sempre associato anche al loro impatto ambientale. L’obiettivo è raggiungere un impatto ambientale zero entro il 2045. Portiamo avanti in tal senso una strategia che ragiona in ottica Planetary Health. Promuoviamo la riduzione dei consumi e delle emissioni, il riciclo dei rifiuti e lo sviluppo di prodotti riutilizzabili all’interno di un’economia circolare che copre tutta la filiera dalla produzione alla distribuzione. Grazie alla collaborazione con le Istituzioni e gli attori del territorio è possibile creare le condizioni per fare la differenza e promuovere azioni, concrete, virtuose e veramente sostenibili come “TakeBack: ReMed”, spiega Marco Salvini, Sr Director External Affairs di Novo Nordisk Italia.

Da penne iniettive a oggetti d’arredo

La sperimentazione si svilupperà grazie a un accordo con Federfarma che ha promosso l’adesione di 80 farmacie cittadine e fornirà i dati di raccolta. “C'è oramai un numero molto alto di pazienti giovani - che utilizzano le penne sia per l'insulina sia per i nuovi farmaci che sono arrivati sul mercato e sempre più arriveranno a sostituire le vecchie molecole - che possono apprezzare appieno l'innovazione di un progetto come questo che coniuga salute delle persone e tutela dell'ambiente”, spiega Massimo Mana, Presidente Federfarma Piemonte, che aggiunge: “E in questo la farmacia è parte attiva perché aiuta a sensibilizzare e rendere consapevole il paziente”.

Le penne raccolte a Torino saranno poi trasferite in Danimarca per completare il ciclo di recupero. Grazie a diverse partnership locali, infatti, Novo Nordisk raccoglie, stocca e spedisce le penne usate in Danimarca, per poi trasformarle in materie prime seconde utilizzate per la creazione di oggetti di uso comune, come sedie, lampade, vasi e molto altro.

“Coinvolgere e responsabilizzare i pazienti per far sì che un rifiuto, come questi device, possa essere avviato al trattamento affinché diventi una materia prima seconda è per noi una grande soddisfazione. Quindi riteniamo che questa partnership fra aziende private, istituzioni pubbliche, come la Asl, e le farmacie sia un punto fondamentale della nostra programmazione, perché da questo possono nascere molte altre iniziative che ci portino nella direzione della tutela dell'ambiente, del risparmio e dell'economia circolare”, osserva Carlo Picco, Direttore Generale dell’ASL Città di Torino partner dell’iniziativa.

Insomma, un modello chiaro di economia circolare applicato al settore sanitario e farmaceutico, che, grazie all’impegno di Novo Nordisk e alla collaborazione delle Municipalità coinvolte, partirà da Torino e dalle altre città pilota per poi estendersi anche in altre città italiane.

“Credo che la sensibilità delle persone sulla sostenibilità sia decisamente migliorata - commenta Cesare Muratore, FAND-Associazione Italiana Diabetici ODV Torino -. Più di un nostro socio insulino-dipendente o insulino-trattato, facendo ricorso quotidiano a questi device, immaginava da tempo che potesse risolversi il problema dello smaltimento. Sono confidente che funzionerà, deve funzionare”, conclude.

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