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Emergenza carcere a Torino, Favaro: "Evidente che servano misure urgenti e non più rimandabili"

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Redazione

Redazione 18 agosto 2024 15:43

Le detenute del carcere di Torino invocano l'intervento del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. L'appello è stato pubblicato dal quotidiano torinese La Stampa in una lettera che termina così: "Ci affidiamo al Presidente Mattarella affinché 'scuota' l'indifferenza dei decisori. Non c'è più tempo!". Quella del degrado del Lorusso e Cutugno è una questione urgente che coinvolge detenuti e agenti della polizia penitenziaria, sulla quale è intervenuta oggi - domenica 18 agosto 2024 - anche la città di Torino- 

"Ai disordini nella Casa Circondariale Lorusso e Cutugno il giorno di Ferragosto seguono quelli avvenuti poche ore fa a Bari. Episodi ormai quasi quotidiani che fanno emergere come il caldo estivo acuisce il ben noto problema del sovraffollamento nelle carceri", spiega Michela Favaro, vicesindaca con delega ai rapporti con il sistema carcerario della Città di Torino, "È ormai evidente che servano misure urgenti e non più rimandabili e, in questo senso, la possibilità di inviare in domicili protetti quei detenuti che potrebbero scontare gli arresti domiciliari allo studio del Ministro Nordio potrebbe costituire un primo importante passo per alleggerire l’emergenza. Occorre migliorare al più presto la situazione nelle carceri e soprattutto in quelle di Torino con l’obiettivo prioritario di migliorare le condizioni sanitarie e psicologiche delle persone che si trovano a scontare una pena, così come le condizioni di lavoro del personale di custodia". 

"A livello nazionale occorre tornare ad investire in edilizia carceraria, ma anche in rieducazione e reinserimento delle persone, con un particolare attenzione per i più giovani", conclude Favaro, "In questo quadro il lavoro congiunto e sinergico del Governo e delle istituzioni locali è fondamentale e la Città sta facendo la sua parte: ad inizio agosto abbiamo istituito un tavolo permanente con tutti gli enti, le istituzioni, le associazioni coinvolti per definire gli interventi di riorganizzazione dei servizi rivolti ai minori detenuti al Ferrante Aporti. Visto che si tratta in gran parte di minori stranieri non accompagnati l’obiettivo è quello di aumentare il numero delle strutture di accoglienza sia per ospitarli in alternativa alla detenzione ai domiciliari sia per permettere loro dopo aver scontato la pena di restare sul territorio e dare continuità al progetto educativo intrapreso".

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