Croazia Italia 1-1 per la terza e ultima giornata del gruppo B. Alle stessa ora in campo anche Albania-Spagna terminata 0-1 per lo stesso raggruppamento dei Campionati europei di calcio in corso in Germania. Con il pari conquistato allo scadere della partita gli azzurri accedono agli ottavi dove affronteranno la Svizzera sabato a Berlino.
"E' stata una gioia immensa". Mattia Zaccagni e' l'eroe della serata azzurra, col gol al 98' che manda l'Italia agli ottavi di Euro 2024. "Calafiori e' stato bravissimo a darmi quella palla - ha detto a Sky l'esterno della Lazio - Ho tirato senza pensare". La gioia di Zaccagni e' soprattutto "per questo gruppo, che Spalletti ha formato alla grande".
"Il gol al 98'? Ci si crede sempre, nel calcio di oggi. Nella nostre partite ci sono cose illogiche, tante cose ancora da mettere a posto. Ma questa qualificazione è meritata": sono le prime parole di Luciano Spalletti, a RaiSport, dopo il pari al 98' con la Croazia che regala all'Italia la qualificazione agli ottavi. "Abbiamo sbagliato gol incredibili, dobbiamo ancora lavorare", ha aggiunto il ct
GOL e MOMENTI CLOU
Al 90'+8 Gol del pareggio dell'Italia con ZaccagniAl 55' Croazia in vantaggio grazie a Luka Modrić Al 53' Donnarumma para un rigore battuto da Modric. Penalty assegnato per fallo di mano in area di Frattesi subentrato nell'intervallo a Pellegrini
LA CLASSIFICA FINALE DEL GRUPPO B
LA PARTITA
Un'Italia generosa e illogica si salva all'ultimo secondo grazie alla prodezza di Zaccagni. Il laziale pareggia al minuto 98' il gol di Modric e porta gli azzurri agli ottavi a Berlino dove affronteranno la Svizzera, per la disperazione della Croazia eliminata. Dopo un primo tempo ben giocato, con qualche buona azione per il vantaggio - su tutti il tap in di testa di Bastoni -, la squadra di Spalletti nella ripresa va sotto con la prodezza dell'asso del Real Madrid che manda in estasi la curva biancorossa, un minuto dopo che Donnarumma gli aveva parato un rigore. Poi tanto pressing e occasioni sprecate ma la rete del pari qualificazione sembra non arrivare. Ma non è così, quando tutto sembrava perso con l'Italia condannata ad attendere per il suo destino, ecco il bello del calcio e l'emozione della rete di Zaccagni - un destro sul palo opposto che ricorda il gol di Grosso nel 2006, anche quello per mandare l'Italia a Berlino - che manda in estasi gli italiani di Lipsia, di tutta la Germania e un Bel Paese intero. Con la Croazia che passa in un attimo dalla gioia della qualificazione al dramma di salutare l'Europeo. Spalletti sorprende tutti, cambiando modulo e interpreti. Possibile difesa a 3 con Darmian, Bastoni e Calafiori. Chiesa e Scamacca vanno in panchina, in campo Raspadori e Retegui.
Nella Croazia Brozovic, che sembrava destinato all'esclusione, è in campo con Modric e Kovacic. In difesa c'è Pongracic, Gvardiol torna terzino e spinge Perisic in panchina. In avanti Kramaric centravanti con Mario Pasalic e Sucic a sostegno. Meglio la Croazia in avvio che tiene più palla e si rende pericolosa dopo solo cinque minuti con una conclusione da fuori area di Sucic parato alla grande da Donnarumma. Gli azzurri ci provano con un paio di incursioni sulle fasce di Dimarco e Di Lorenzo ma è ancora la squadra di Dalic a sfiorare l'1-0 mentre si infiamma il duello a centrocampo tra Barella e Modric: sterzata pericolosa di Kramaric al limite dell'area con palla dentro e la difesa dell'Italia riesce a liberare. Con il passare del tempo l'Italia prende coraggio e crea la prima vera occasione al ventesimo: bel pallone di Calafiori sul secondo palo, salta Retegui che colpisce di testa, contrastato, la palla termina in angolo. Poi ci riprovano Retegui e Pellegrini per un'Italia sempre più presente e arriva anche la prima ammonizione croata a Susic che stende il capitano della Roma lanciato verso la porta di Livakovic. E mentre cala la sera e arriva la buona notizia del vantaggio della Spagna sull'Albania gli azzurri si fanno sempre più belli: solo una prodezza ancora di Livakovic sul colpo di testa di Bastoni salva la Croazia dal possibile 1-0 per Donnarumma e compagni.
I croati provano a reagire e il match si fa avvincente con duelli duri a centrocampo e continui cambi di fronte, ma il risultato non cambia con la curva dei tifosi che si incendia di entusiasmo tra fumogeni e cori anche a tempo scaduto. Si ricomincia con un cambio per parte, Spalletti sostituisce Pellegrini con Frattesi, per la Croazia esce Pasalic, entra Budimir. E come nei primi 45' parte meglio la squadra di Dalic che spinge a tutta e in una azione concitata costringe Frattesi ad un tocco di mano, grazie al Var l'arbitro fischia il rigore che Donnarumma para da campione a Modric. Pochi istanti dopo, però, la Croazia va in vantaggio su azione proprio con l'asso del Real Madrid: dopo il tiro dagli undici metri l'azione prosegue: cross dalla destra a centro area dove Budimir tocca con la punta, altro miracolo di Donnarumma, ma stavolta c'è proprio Modrić a ribadire in rete da pochi passi. Una volta sotto Spalletti mette dentro Chiesa per Dimarco, il Leipzig stadium si trasforma in una bolgia con i bicchieri di birra dei croati che volano anche sulla tribuna stampa.
E' veemente la reazione azzurra e Modric si fa ammonire per fermare Frattesi lanciato verso la porta. Ci provano nell'ordine Darmian, Chiesa e Retegui. La furia azzurra alla ricerca del pari non si ferma e Dalic prova ad arginarla mettendo dentro anche l'ex interista Perisic. Darmian è padrone della fascia sinistra, mentre Chiesa si scatena da tutte le parti. Il gol non arriva per gli azzurri e il ct rilancia Scamacca per Raspadori. La Croazia rinuncia a Modfric per Majer e Spalletti tenta il tutto per tutto: Escono Jorginho e Darmian, entrano Fagioli e Zaccagni. Nel finale l'Italia esaurisce la spinta e con i croati che sfiorano il raddoppio arriva anche l'occasionissima per il pari su una bella azione di Chiesa sulla destra che mette in mezzo ma Scamacca non aggancia il pallone. Piovono i cartellini e tanto altro in campo e in tribuna. Quando ormai sembra finita per l'Italia ecco il gol impossibile targato Zaccagni e l'Italia la pareggia all'ultimo secondo. Calafiori chiede il triangolo a Frattesi in zona centrale e dalla trequarti serve sulla sinistra il laziale, fantastica la parabola del numero 20 azzurro che sceglie il giorno giusto per siglare il primo gol in Nazionale. Pareggio e apoteosi azzurra a Lipsia e in tutto il mondo tricolore.
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