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Europride, missione greca per portarlo a Torino: "Preoccupante l'avanzamento dell'ultradestra"

3 mesi fa 2
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Non è una missione decisiva, ma sicuramente è molto importante. Il 26 giugno una delegazione del Coordinamento Torino Pride e l'assessore comunale, Jacopo Rosatelli, si recheranno in Grecia, a Salonnico, per l'edizione di quest'anno dell'Europride. In quell'occasione avranno modo di portare avanti il lavorio di relazioni che potrebbe far pendere l'ago della bilancia sulla candidatura di Torino per l'edizione 2027. 

"L'anno scorso quando siamo andati all'Europride di Malta abbiamo imbastito tutte le relazioni necessarie a presentare la lettera di intenti per la candidatura", spiega Alessandro Battaglia, referente del Torino Pride in questa partita europea, "A Salonicco avremo la possibilità e l'agio di poter fare un lavoro di relazioni con tutte le delegati e i delagati presenti. Noi oggi facciamo questo lavoro attraverso riunioni e relazioni singole ed è più difficoltoso". 

Sì, perché all'Europride di Salonnico saranno presenti i 160 delegati e delegate che il 2 novembre dovranno votare per decidere in quale città ospitare l'edizione 2027. A fine agosto il Coordinamento Torino Pride avrà concluso la predisposizione del dossier di candidatura, ma dovrà vedersela con altre tre città: Vilnius, Torremolinos e il Gloucestershire. "Portare a Torino l'Europride è importante per l'Italia", continua Battaglia, "perché con la situazione attuale dal punto di vista politico, ed essendo ormai l'Italia l'ultimo dei Paesi della vecchia Europa a non dare in alcun modo alcun tipo di sostegno e diritti alle persone LGBTQ, l'Europride può innescare scintille anche dal punto di vista politico e governativo". 

Uno dei primi temi di scontro al G7 in Puglia è legato ai diritti e al diritto all'aborto, preoccupato dall'avanzamento della destra? "Non mi preoccupo tanto del centrodestra piemontese, ma più che altro della questione oggettiva su quelli che sono gli attacchia alla 194", continua Battaglia, "La preoccupazione vera è che qualuno possa farsi venire in mente di creare situazioni a macchia di leopardo sul territorio nazionale, un po' come avvenuto negli USA con gli Stati federali che a un certo punto sono stati liberi di scegliere cosa farne. Si ha di nuovo la migrazione delle donne da uno Stato all'altro per tentare di portare a casa un aborto". 

C'è preoccupazione per un inasprimento delle posizioni che riguardano i diritti LGBTQ? "Sicuramente è un fronte, perché l'avanzata molto grande dell'ultradestra può essere un problema e accelerare una serie di cose, considerato quel che avviene in Ungheria e quel che han tentato di far avvenire in Polonia, che sono Paesi dell'Unione. Non parliamo della Russia. Un po' di preoccupazione c'è ed è per questo che continua la lotta anche con l'Europride". 

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