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«Film pornografici a tutto volume sia di notte che di giorno». E così il vicino di casa si ritrova sotto sotto inchiesta con l'accusa di stalking. I fatti di Gubbio sono approdati in tribunale dove ieri si è celebrata la prima udienza davanti al giudice Piercarlo Frabotta. Il capo di imputazione contro il 62enne è piuttosto stringato e non rende granché l'idea di ciò che avveniva in quel condominio: «Minacciava e molestava i vicini costringendoli ad alterare le abitudini di vita, spesso li insultava e provocava rumori a ogni ora anche con uno stereo».
Cosa è successo
I fatti sono illustrati meglio nella denuncia presentata in questura dal padre di famiglia esausto che lamenta i problemi con quel vicino che «vuole mandarci via per rimanere da solo». Urla, musica alta, volume della televisione a palla «mentre guarda i film porno, sia di giorno che di notte». «Abbiamo provato più volte a dirgli di moderare questi atteggiamenti e a tenere conto del fatto che abbiamo un figlio che ascolta tutto - spiega in questura la persona offesa -. Non possiamo ospitare nessuno nella nostra abitazione perché è una cosa oscena». Racconta di una «persecuzione continua verso di me e tutta la mia famiglia»: «Mette in atto attività di disturbo, vive da solo nella sua casa e durante il giorno e la notte si sentono delle urla provenire dal suo appartamento».
E ancora: «È solito tenere, sempre, il volume della musica alta e molte volte il volume della televisione mentre guarda dei film porno. Più volte ho chiamato i carabinieri chiedendo aiuto ma appena vanno via ci prende in giro perché alla fine non cambia nulla. Gli stessi carabinieri chiedono la possibilità di poter entrare nella sua abitazione per vedere cosa succede, visto che si parla di urla e grida femminili ma lui fornisce molte scuse senza senso e, pur avendo la musica alta mentre parla con loro, non la abbassa e non gli permette di entrare nella sua abitazione, perché a suo dire ci vuole un mandato».
«Sia io che il resto della mia famiglia, dopo tutto questo tempo, non riusciamo più a vivere normalmente e neppure a compiere i piccoli gesti familiari in casa - si legge nella denuncia -. Ho molti video nei quali raggiungo la porta di casa del mio vicino chiedendogli cortesemente di abbassare il volume e lo stesso mi punta le casse wi-fi contro, mentre con la mano mi fa il gesto di tagliarmi la testa. Molte volte mia moglie, oltre a questi gesti, lo ha visto mentre si toccava le parti intime come per invitarla a delle prestazioni sessuali con lui. Il tutto è sempre arricchito di parolacce, bestemmie e minacce di morte anche di fronte a mio figlio che ha 14 anni, ma lui non si è mai limitato a compiere le medesime operazioni, anche quando era più piccolo». Le parti civili sono assistite dagli avvocati Ubaldo Minelli e Maria Pia Castellani, l'imputato è difeso da Angelo Notarnicola. Si torna in aula ad aprile.