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Fiocco azzurro allo Zoom: è nato il primo cucciolo di panda rosso

3 mesi fa 2
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Ancora cieco e sordo, ma con un olfatto molto sviluppato, è il primo cucciolo della coppia formata da
mamma Suki e papà Haiku. Nato alle prime luci dell’alba del 27 maggio, dopo circa 4 mesi di gestazione, il piccolo è lungo poco più di 20 centimetri, pesa circa 120 grammi e dipende completamente dalla mamma che, inizialmente un po' spaesata dalla sua prima gravidanza, si è dimostrata poi subito attenta e premurosa: lo nutre, lo pulisce con cura e lo tiene accanto a sé per scaldarlo.

Tra una decina di giorni inizierà ad aprire gli occhi ma rimarrà nel nido, allestito da Suki nei giorni
precedenti al parto con erba, rami e foglie, fino al compimento dei 3 mesi di vita quando sarà in grado
di esplorare il mondo. In Italia, con questo nuovo arrivato, salgono a 13 gli esemplari ospitati in strutture zoologiche.

Il panda rosso (o panda minore) è un piccolo carnivoro originario dell’Asia centrale - Himalaya, Butan, Birmania e India – che si ciba prevalentemente di frutta e vegetali. Ha una soffice pelliccia marrone-
rossiccia e una coda lunga e voluminosa che viene utilizzata per mantenersi in equilibrio durante gli
spostamenti tra i rami e per avvolgersi completamente durante le fredde notti. Animale solitario e
territoriale, ma docile e tranquillo, è particolarmente attivo al crepuscolo e di notte, mentre durante il
giorno riposa sugli alberi.

“Questa nascita ci rende particolarmente contenti perché a oggi, in natura, si stimano meno di 10.000
esemplari ed è quindi fondamentale conservare ex situ questa specie a rischio estinzione, oggi sulla
lista rossa della IUCN, per non perdere il suo importante patrimonio genetico - dichiara Valentina
Matteucci, keeper Bioparco Zoom Torino - Sono numerose le ragioni che minacciano la sua
sopravvivenza, tra cui il cambio del clima, con troppo frequenti periodi di siccità, e la deforestazione che
causa non solo la perdita della principale fonte di cibo (il bambù) ma anche la riduzione dell’habitat a
tante piccole isole che, per un animale arboricolo come il panda rosso, rende difficile e in alcuni casi
anche impossibili gli spostamenti. Senza considerare il crescente interesse come animale da
compagnia o la caccia per l’utilizzo della pelliccia per vestiti o della coda come portafortuna. Oggi,
purtroppo, l’unico modo di garantire la sopravvivenza di questo esemplare sono unicamente i
programmi di conservazione all’interno di strutture zoologiche.”

Il Panda Rosso, come ogni specie a rischio estinzione, ha infatti un proprio programma europeo di
salvaguardia, definito dall'EEP (European Endangered Species Program) e gestito da una
commissione a cui fa capo un coordinatore e diversi membri esperti, che regola la presenza degli
esemplari nelle strutture zoologiche e i relativi scambi tra queste, al fine di garantire la continuità della
specie e la variabilità genetica. Ed è proprio grazie all’EEP che la popolazione europea del panda rosso nelle strutture zoologiche ha subito, negli ultimi 10 anni un incremento demografico notevole arrivando a raddoppiarne gli individui: da 276 a 427.

“Ci è stato possibile scoprire con anticipo della gravidanza di Suki e quindi tenerla monitorata e sotto
controllo - racconta Matteucci - grazie al training che, fin dal suo arrivo due anni fa, in modo molto
dolce, naturale e per step, ci ha permesso in questa situazione di poter effettuare un’ecografia senza
nessuno stress per l’animale.”

Non appena Suki è arrivata al parco il team, composto da biologi e veterinari, ha immediatamente
attivato un percorso che portasse l’esemplare a fidarsi di loro e permettergli di vistarla in modo naturale e senza nessun intervento medico di sedazione. Inizialmente è stata abituata a mettersi in posizione
eretta facendola salire su un trespolo dove potesse appoggiare le zampe anteriori comodamente. Poi è
stata abituata a stare in quella posizione per qualche minuto dandole cibo goloso - banana e uva -
come premio. Successivamente e gradualmente si è passato a toccarle la pancia, prima per pochi
secondi e poi, con il tempo, sempre più intensamente fino a inserire nell’habitat una scatola con
all’interno degli strumenti che le si avvicinavano con delicatezza alla pancia. Lasciata libera di muoversi
e allontanarsi come desiderava, Suki ha sempre partecipato con entusiasmo a questi momenti,
beneficiando delle ricompense e prendendoli come un gioco.

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