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Passano i secoli, usi e costumi si modificano, di frequente i luoghi cambiano volto, spesso muta la loro stessa destinazione. Ed ecco che l’ex chiesa e il chiostro di San Domenico, nel cuore del centro storico di Fondi, si ritrovano a essere (anche) una discoteca. Dove un tempo risuonavano preghiere e inni sacri, oggi è possibile sentire il ritmo martellante della cassa dritta tipica della musica dance e techno.
Nuove vibrazioni che sembrano non piacere a tutti: sono finite al centro di un esposto inviato all’attenzione del Comune, della polizia di stato e di quella locale, dei carabinieri, della guardia di finanza, dei vigili del fuoco e finanche della Siae. Una “bussata” che, nel chiamare ognuno dei destinatari alle verifiche di competenza, va ben al di là della possibile questione decibel, nemmeno menzionata: mira piuttosto a far scattare un campanello d’allarme, sollevando soprattutto dubbi dal punto di vista dell'ordine pubblico e della sicurezza dei partecipanti.
La storia
Dal 2004 l’ex chiesa ospita l’auditorium comunale intitolato al maestro Sergio Preti. Risalente a un periodo compreso tra il VII e il X secolo e di proprietà dell’ente municipale, è parte integrante del complesso conventuale di San Domenico, il cui chiostro, acquistato dalla Regione nel 2001, dal 1828 agli anni Novanta del secolo scorso ha accolto l’ospedale civico San Giovanni di Dio, fondato dai frati dell’ordine del Fatebenefratelli.
Prima di loro tra quelle mura si alternarono i monaci benedettini e i domenicani, vi visse lo stesso San Domenico, e secondo la tradizione locale lì soggiornò con una certa frequenza anche San Tommaso d’Aquino, che nel convento avrebbe pure insegnato. Per un breve periodo, prima di essere trasportate in Francia, le spoglie del “Dottore Angelico” vennero tra l’altro conservate proprio nel complesso fondano. Luoghi a dir poco ricchi di storia e suggestioni, insomma, da anni tornati a nuova vita come affascinante location per eventi culturali. Appuntamenti di ogni genere, compresi quelli musicali. Ed ecco arrivare alle serate danzerecce finite al centro del succitato esposto.
A chi di dovere ne è stata segnalata in particolare una risalente al periodo pasquale, organizzata nell’antica chiesa da un’associazione del posto. Il sodalizio culturale ha affittato lo spazio e messo in piedi un variegato programma con stand enogastronomici ed esposizioni artistiche, poi in serata l’ex luogo di culto ha fatto da sfondo al momento clou, l’esibizione di un dj che fa furore anche a Ibiza, uno dei luoghi simbolo del clubbing. L’entrata all’auditorium di San Domenico è diventata a pagamento, dalla consolle sono partiti ritmi indiavolati accompagnati da bassi tellurici così potenti da far tremare le vetrate delle case nei paraggi.
Un vero successo, la momentanea trasformazione in pista da ballo, che ha calamitato e fatto dimenare a tempo una folla di giovani. Talmente tanti, che probabilmente erano davvero troppi: a fronte di una capienza di 120 persone, se ne sarebbero accalcate almeno il triplo. Circostanza al centro dell’esposto, che, come accennato, in considerazione dell’elevato numero di partecipanti ha sollevato interrogativi sui livelli di sicurezza, sia dal punto di vista della prevenzione degli incendi che della carenza di adeguate vie di fuga. Delle sottolineature valide tanto per l’evento pasquale, quanto per uno simile in programma tra l’ex chiesa e il chiostro a inizio giugno, che sulla scorta della segnalazione si annuncia monitorato da vicino dalle autorità preposte.