Una parte della delegazione israeliana resta in Qatar per continuare a discutere sulla posizione di Hamas in relazione al cessate il fuoco e al rilascio degli ostaggi: lo riferisce una fonte israeliana a Haaretz affermando che le trattative per l'accordo "non sono crollate".
Israele ha ritirato oggi la propria delegazione alle trattative in corso a Doha su Gaza, aveva detto la radio pubblica israeliana. La decisione ha seguito la presa di posizione di Hamas che, dopo la risoluzione dell'Onu sul cessate il fuoco a Gaza, la scorsa notte ha informato i mediatori del Qatar e dell'Egitto che non avrebbe abbandonato le proprie richieste sui negoziati, tra cui il ritiro dell'esercito israeliano dalla Striscia.
''La posizione di Hamas dimostra in maniera chiara che non è interessato a continuare le trattative e rappresenta una prova dolorosa dei danni causati dalla decisione del Consiglio di sicurezza'', sul cessate il fuoco a Gaza. Lo ha detto l'ufficio del premier Benyamin Netanyahu. Dopo aver rilevato che Hamas ha respinto la proposta di compromesso degli Usa, l'ufficio del premier ha ribadito: ''Israele non si arrenderà alle richieste strampalate di Hamas e continuerà ad agire per raggiungere gli obiettivi della guerra''.
Hamas ha annunciato che sette persone sono annegate a Gaza mentre cercavano di recuperare aiuti paracadutati in mare.
Le autorità di Hamas nella Striscia di Gaza hanno chiesto la fine dei lanci di aiuti dagli aerei e l'apertura degli accessi terrestri per i convogli umanitari.
Ismail Haniyeh, il capo dell'ufficio politico di Hamas, è arrivato a Teheran dove sono in programma colloqui riguardo alla guerra a Gaza con funzionari iraniani di alto livello, tra cui il ministro degli Esteri della Repubblica islamica, Hossein Amirabdollahian. Lo riporta la tv di Stato dell'Iran. Haniyeh - ha dichiarato Hamas su Telegram - guida "una delegazione di alto livello del movimento che avrà una serie di incontri e discussioni con la leadership iraniana sugli sviluppi politici e sul campo relativi alla guerra in corso a Gaza e a tutte le variabili collegate al dossier palestinese".
Israele conferma, Issa delle Brigate Qassam è morto
L'esercito israeliano ha confermato l'uccisione di Marwan Issa, il numero 2 delle Brigate Qassam, ala militare di Hamas. Lo ha fatto sapere il portavoce militare Daniel Hagari. "Abbiamo concluso tutte le prove - ha sottolineato - e possiamo dire che è stato eliminato". Issa - la cui sorte è stata a lungo incerta ma che gli Usa nei giorni scorsi avevano dato per morto - è stato colpito in un raid mirato lo scorso 11 marzo mentre si trovava in un bunker a Nusseirat, nel centro della Striscia.
Mezzaluna Rossa, 'ospedale al-Amal ha smesso di operare'
La Mezzaluna Rossa ha fatto sapere che l'ospedale al-Amal di Khan Yunis, nel sud della Striscia, ha "smesso di operare" dopo che l'Idf ha "evacuato la struttura e bloccato gli ingressi". L'organizzazione palestinese su X ha espresso " disappunto per il fatto che l'ospedale sia stato messo fuori servizio dopo che la comunità internazionale non è riuscita a fornire la protezione necessaria al proprio personale, ai pazienti e agli sfollati". L'esercito israeliano ha più volte spiegato di aver cominciato ad operare nella struttura "sulla base di informazioni precise di intelligence" che indicano la presenza di "terroristi sul posto".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA