ARTICLE AD BOX
Ancora nessuna notizia di Giacomo Bozzoli, il 39enne bresciano è irreperibile dopo la condanna in via definitiva all'ergastolo, arrivata nel tardo pomeriggio di lunedì 1° luglio, per l'omicidio dello zio Mario Bozzoli. Lunedì sera l'uomo non era nella sua casa sulla sponda bresciana del lago di Garda, dove risulta residente. Lo hanno constatato i carabinieri che si sono presentati nell'abitazione per eseguire l'ordine di carcerazione, ma non hanno trovato nessuno poche ore dopo la pronuncia della Cassazione.
Cosa è successo
A quell'indirizzo, secondo il padre Adelio, il figlio avrebbe trascorso la giornata in attesa della decisione della suprema corte.
Ma di lui, al momento, si sono perse le tracce. Non è chiaro se Bozzoli si sia allontanato per evitare l'arresto in carcere o se invece stia valutando in queste ore di costituirsi in un carcere che sceglierebbe lui direttamente. Il verdetto è arrivato ieri, poco prima delle 18. Di certo, il cerchio potrebbe avere le ore contate se è vero che, come riferiscono alcune fonti investigative, l'ordine di esecuzione della sua condanna è stato inserito in tutte le banche dati italiane ed europee.
La latitanza
Al momento l'ex imprenditore non è tecnicamente un latitante e quindi non è possibile cercarlo attraverso intercettazioni e altre modalità d'indagine più penetranti. Se Bozzoli non dovesse costituirsi o essere trovato nelle prossime ore, a quel punto scatterà la dichiarazione di latitanza prevista dal codice di procedura penale.
L'omicidio e l'ergastolo
La Corte di Cassazione ha confermato l'ergastolo per l'omicidio dello zio Mario e della distruzione del suo cadavere nel forno della fonderia a Marcheno, in provincia di Brescia, l'8 ottobre 2015. Nella ricostruzione della procura e delle forze dell'ordine, pare che anche un operaio della fonderia, Giuseppe Ghirardini, avrebbe preso parte alla distruzione del corpo di Bozzoli, ricevendo cinquemila euro in contanti come compenso dal nipote dell'imprenditore. Non si è mai saputo com'è andata davvero, perché Ghirardini venne trovato morto nei boschi della Valcamonica, probabilmente deceduto per avvelenamento (ma in circostanze non del tutto chiarite), sei giorni dopo la scomparsa del suo titolare.
ma quando i carabinieri si sono presentati nella sua casa sul Lago di Garda per prelevarlo, non hanno trovato nessuno. Le ricerche sono scattate immediatamente. I militari sono al lavoro per rintracciare l'uomo che per nove anni è rimasto libero, in attesa della pronuncia della sentenza definitiva. I giudici della prima sezione penale di piazza Cavour oggi hanno rigettato il ricorso proposto dai legali dell'imputato contro la sentenza della Corte d'Assise di appello di Brescia del 17 novembre 2023. La sentenza impugnata aveva confermato la sentenza della Corte d'Assise del 30 settembre 2022, che aveva condannato Bozzoli alla pena dell'ergastolo con l'isolamento diurno per un anno.