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Gianni Aggio non risponde più al cellulare, era morto in casa da almeno una settimana a Treviso: aveva 64 anni

5 mesi fa 5
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CASTELLO DI GODEGO (TREVISO) – Il cellulare squillava a vuoto e dal citofono mai nessuna risposta. Quando vigili del fuoco e carabinieri hanno forzato la porta, i timori dei vicini sono diventati una tragica realtà. Gianni Aggio, ex operaio di 64 anni, era morto da almeno una settimana. Il corpo era già in stato di decomposizione, nella casa di via Papa Luciani, a Castello di Godego. A essergli fatale è stato quasi certamente un malore. I militari, intervenuti sul posto, hanno escluso subito il coinvolgimento di terzi nel decesso del pensionato. Sulla salma, infatti, non c’erano segni di violenza, la porta era chiusa a chiave dall’interno e le stanze erano in ordine. A dare l’allarme sono stati i vicini, preoccupati perché l’uomo non si vedeva da giorni e non rispondeva alle chiamate. Così avevano bussato alla porta, invano. Il silenzio aveva rafforzato i timori, spingendoli a chiamare i soccorsi. Il medico non ha potuto fare altro che constatare il decesso dell’ex operaio, per cause naturali. La sua morte, improvvisa e in solitudine, ha scosso l’intero paese. Un epilogo amaro per un uomo che dopo la pensione aveva dedicato gran parte del proprio tempo e delle proprie energie al volontariato. Faceva parte della Pro Loco godigese e in passato aveva militato anche nel Comitato Madonna della Crocetta.

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IL RITRATTO Originario di Fanzolo, frazione di Vedelago, Aggio si era trasferito a Castello di Godego dopo la separazione dalla moglie. Aveva lavorato come operaio in una ditta di Resana e ora si stava godendo l’agognata pensione. Gianni era molto legato al figlio: parlava spesso di lui con gli amici davanti a uno spritz o a una birra, nonostante non fosse molto loquace. «Gianni era un tipo tranquillo, volenteroso - lo ricorda Ivano Guidolin, presidente della Pro Loco godigese -. Era un uomo di poche parole. È arrivato da noi in punta di piedi e si è sempre dato un gran da fare. Si rendeva disponibile per feste, eventi, per la sorveglianza durante la manifestazioni». Il 64enne era una garanzia: quando c’era bisogno di una mano, lui la tendeva volentieri. La Pro Loco perde quindi un valido volontario, ma anche un amico.

IL CORDOGLIO «Siamo davvero addolorati - aggiunge Guidolin -. Chi poteva immaginare una fine del genere? È stato un duro colpo per tutti noi». Cordoglio anche da parte dell’amministrazione comunale. «La notizia ci ha scossi parecchio - confessa il vice sindaco Enrico Barrichello -. Gianni era un volontario silenzioso: schivo ma sempre presente, sempre pronto a dare una mano per la buona riuscita di eventi e iniziative. È così che lo vogliamo ricordare». L’intera comunità si stringe ai famigliari, in attesa di poter dare l’ultimo saluto al 64enne. Il funerale non è ancora stato fissato: la data verrà decisa probabilmente nelle prossime ore.

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