Sorpresa al Giro d’Italia. La prima tappa partita da Venaria Reale premia Jhonatan Narvaez, 27 anni, campione nazionale dell’Ecuador. Sconfigge sua maestà Tadej Pogacar, battuto in volata dall’alfiere della Ineos. Primo copione non scontato di una sceneggiatura lunga tre settimane. È lui a vestire la maglia rosagranata, quella studiata per l’omaggio al Grande Torino, con la scritta nel colletto dedicata agli Invincibili. Un pezzo di storia italiana che vola dall’altra parte del mondo.
«Ho fatto uno sforzo stratosferico», dice la prima maglia rosa dell’edizione numero 107 del Giro. E aggiunge: «Mi sentivo bene, sapevamo che potesse essere una buona tappa per me, certo bisognava seguire uno dei migliori corridori al mondo, alla fine sono riuscito ad anticipare Pogacar. La maglia rosa? È incredibile, la sognavo». Tappa spettacolare, con arrivo a Torino dopo 140 chilometri e la salita sul Colle della Maddalena.
Pogacar, che ha corso con il lutto al braccio in ricordo di un ragazzo del vivaio della sua squadra slovena morto all’età di 15 anni, è stato beffato nel finale. Lasciato solo dai suoi compagni di squadra ha perso il confronto diretto con la Ineos.
La prima frazione ha regalato subito tante emozioni con una fuga partita dai primi chilometri, con Nicola Conci (Alpecin-Deceuninck) che ha provato a strappare la vittoria, ma l'azzurro è stato recuperato sul finale arrivando quinto. Ottavo anche Antonio Tiberi (Bahrain-Victorius), a dieci secondi dal vincitore di tappa. Domani la seconda frazione, la San Francesco al Campo-Santuario di Oropa (Biella) di 161 chilometri, sulla salita dell’impresa di Marco Pantani nel 1999. E c’è da scommettere che Pogacar cercherà di prendersi il trionfo.