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Sullo sfondo le spettacolari montagne del Cadore, in primo piano tanti casi in "giallo" da risolvere, uno più intricato dell'altro. E poi la difesa dell'ambiente, i rapporti familiari, i segreti di un ghiacciaio, l'amore: torna da giovedì 9 gennaio in prima serata su Rai1 Un passo dal cielo, la serie in sei puntate prodotta da Lux Vide (Gruppo Fremantle) in collaborazione con Rai Fiction, regia di Alexis Sweet e Laszlo Barbo.
Siamo all'ottava stagione e ritroviamo la protagonista Manuela Nappi, la poliziotta esperta di prossemica (capisce le persone da gesti e posture) interpretata da Giusy Buscemi. Indaga in coppia con il fratello vicequestore Vincenzo (Enrico Ianniello) e insieme porta avanti il complicato rapporto sentimentale con il misterioso Nathan (Iacopo Rossetti) mentre il paventato scioglimento di un ghiacciaio mobilita i ricercatori convenuti sulle Alpi. «Dieci anni fa, nella terza stagione, ho interpretato per la prima volta Manuela e da allora la mia poliziotta è molto cambiata», spiega Buscemi, «l'ho incontrata che era una bambina inconsapevole, non sapeva ancora quale fosse il suo posto nel mondo. Ora è diventata una donna pronta a combattere per gli ideali in cui crede e anche per assumersi delle responsabilità».
IL CARATTERE
Cosa pensa di avere in comune con il suo personaggio? «La capacità di tenere sempre viva la speranza e la fiducia nel rapporto con gli altri, perché penso che nessuno si salvi da solo. Manuela applica questa convinzione nella difficile storia con Nathan e io nella quotidianità: non credo nella solitudine, sono le relazioni a determinare la vita delle persone». Siciliana, 31 anni e tre bambini di 6, 5 e 2, bellezza solare che nel 2012 le valse il titolo di Miss Italia, Giusy si dichiara ambientalista come la sua poliziotta: «Mio padre faceva l'agricoltore e io sono cresciuta in campagna per poi allontanarmene una volta adulta», racconta, «ma ora ho deciso di tornare alla terra: sto per aprire un'azienda agricola a Menfi, in provincia di Agrigento, dove produrremo olio imbottigliato personalmente da me».
IL TERRITORIO
Sarà un modo, aggiunge, per rinsaldare il legame con la sua Sicilia «e per ritrovare il ritmo della natura che già avevo assaporato sul set di Un passo dal cielo, dove ho vissuto immersa nelle montagne imparando perfino ad andare a cavallo». Qualche film (Fratelli unici, Smetto quando voglio) e tante serie da Don Matteo al Paradiso delle signore, I Medici, Doc - nelle tue mani, Vanina - Un vicequestore a Catania in cui faceva un'altra poliziotta, «la risposta femminile a Montalbano, ed è stato bellissimo parlare nel mio dialetto (si farà la seconda stagione, ndr)». Giusy, che vedremo anche il 7 e l'8 gennaio su Rai1 nella serie di Sergio Rubini Leopardi - Il poeta dell'infinito (interpreta Fanny Targioni Tozzetti, l'amore non corrisposto del protagonista), è diventata famosa grazie alla tv. Non le dispiace aver fatto poco cinema? «Non è stata una mia scelta ma non è dipesa dal presunto snobismo dei registi nei confronti dei volti famosi della televisione: la qualità crescente delle serie ha fatto ormai cadere molti pregiudizi», risponde l'attrice con semplicità, «ho sempre continuato a fare provini sia per il grande sia per il piccolo schermo e mi hanno presa per le fiction. Ma quest'anno ho in programma anche un film di cui per ora non posso rivelare i dettagli».
IL CONCORSO
Miss Italia? «Mi ha cambiato la vita, ha rappresentato la svolta che mi ha portata fino a qui. Per me c'è un prima e un dopo, anche se niente è mai scontato. Oggi però i tempi sono cambiati e non è più necessario passare dai concorsi di bellezza per diventare attrici». Una curiosità: per interpretare Un passo dal cielo ha dovuto studiare la prossemica, ha poi utilizzato questa disciplina anche nella vita per capire chi aveva davanti? «No, per carità», risponde Giusy di getto, «faccio finta di non conoscerla per non avere delusioni. Nel bene e nel male, voglio continuare a fidarmi delle persone».
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