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Paolo Macarti 07 gennaio 2025
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Chiamatela sfortuna, che in giapponese si può tradurre con un curioso fonema linguistico che suona come “fuun” e, dalle nostre parti, più prosaicamente con “sfiga”. Ma quella capitata la scorsa notte a Naomi Osaka durante la finale del torneo di Auckland, durante l’Atp 250 preparatorio agli Open d’Australia che inizieranno il 12 gennaio, è davvero una maledizione. L’ex campionessa nipponica vincitrice negli anni d’oro di quattro Slam (a Flushing Meadows nel 2028 e 2020, a Melbourne nel 2019 e 2021) si sta lentamente riavvicinando al suo miglior standard tennistico dopo un biennio burrascoso durante il quale è stata vittima di una profonda depressione e di temibili attacchi di ansia. Inconvenienti, gravi, che l’hanno fatta precipitare dal numero 1 del ranking WTA alla posizione 57. La collaborazione con il nuovo coach Patrick Mouratoglou ha cominciato però a dare i suoi frutti nel 2024 e ad Auckland, giocando un ottimo torneo e facendo finalmente felici i propri tifosi e suo marito, il rapper statunitense Cordae, la Osaka era riuscita ad arrivare fino all’appuntamento conclusivo che la vedeva opposta alla danese Clara Tauson, numero 50 del ranking. Un avversario non impossibile.
Da tre anni Naomi non giocava una finale e l’incontro era iniziato nel migliori dei modi: deliziando il pubblico con colpi che non mostrava da anni, l’ex numero 1 del tennis femminile si era portata comodamente sul 5-1 per poi chiudere il primo set per 6-4. Tutto pareva andare per il meglio. Ma “fuun” è rispuntato puntuale, ha voluto dire la sua: un iniziale dolorino ai muscoli addominali accusato durante la fine del set vinto ha lasciato spazio allo strazio, ovvero a una morsa impossibile da domare per la giapponese. Infortunio grave che ha costretto Naomi a chiedere dapprima un medical time-out e poi a ritirarsi in lacrime, lasciando il torneo di Auckland alla Tauson che ha portato a casa il terzo titolo in carriera. «Naomi stava giocando un gran tennis oggi, quindi questa è la mia peggior finale vinta dal punto di vista emotivo», ha ammesso la danese durante la premiazione. «Ovviamente sono dispiaciuta e non posso essere davvero felice per quello che è accaduto». A una solta settimana dal via degli Australian Open la Osaka ha ora davanti a sé un enorme punto interrogativo: l’infortunio muscolare patito all’addome la toglierà di scena da Melbourne? Per lei sarebbe l’ennesima tegola degli ultimi tre disgraziati anni.
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Dalle lacrime della Osaka ai sorrisi di Aryna Sabalenka. L’attuale numero 1 del mondo ha infatti iniziato la stagione al meglio conquistando il 500 Brisbane International battendo in finale Polina Kudermetova con il punteggio di 4-6 6-3 6-2. «Mi sento pronta mentalmente e fisicamente per l’Australian Open. Arrivarci con il trofeo di Brisbane, poi è davvero importante», ha detto al termine Aryna. E mentre Jannik Sinner sta continuando i suoi allenamenti a Melbourne (ieri palleggi intensi e rudi voleè con Stan Wawrinka) e incurante delle continue malignità di Nick Kyrgios, da registrare la vittoria degli Stati Uniti nella United Cup mista: nella finale Coco Gauff e Taylor Fritz hanno avuto la meglio rispettivamente su Iga Swiatek 6-4 6-4 e su Hubert Hurkacz per 6-4 5-7 7-6.