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Gli ospedali di Torino, Novara e Rivoli partecipano a uno studio sulle malattie cardiovascolari

2 settimane fa 1
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Nota - Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di TorinoToday

Con circa 10.000 infarti annui, il Piemonte si conferma come una delle regioni più colpite dalle patologie cardiovascolari, che continuano a rappresentare la prima causa di decesso in Italia, con 217mila morti all'anno e ben 17.000 nella sola regione. Per i pazienti piemontesi, il rischio di un secondo episodio entro il primo anno è una minaccia concreta: uno su cinque è a rischio di recidiva. Tuttavia, buone notizie arrivano dal protocollo "colpisci presto, colpisci forte", che si concentra sulla rapida riduzione del colesterolo LDL (il cosiddetto colesterolo “cattivo”) post-infarto. La Regione si distingue a livello nazionale per l’impegno precoce nel promuovere una terapia anti-lipidica intensiva che abbassa significativamente il colesterolo LDL attraverso l’utilizzo degli inibitori di PCSK9.

Questo approccio è stato studiato in modo approfondito dallo studio italiano AT TARGET-IT, cui hanno contribuito diversi centri piemontesi d’eccellenza, tra cui l'Azienda Ospedaliera Ordine Mauriziano di Torino, l’Ospedale Maggiore della Carità di Novara e l’ASL Torino 3 – Presidio Ospedaliero di Rivoli. I risultati, recentemente pubblicati sull’European Journal of Preventive Cardiology, rivelano che il 68% dei pazienti italiani ha raggiunto il target LDL di 55 mg/dL già al primo controllo, con una riduzione del colesterolo fino al 70%. Questi dati si rivelano ancor più promettenti a livello locale.

"Circa il 25% dei pazienti seguiti nel nostro centro, pari a circa 120 persone all’anno, è trattato con questo approccio combinato, e riusciamo a raggiungere i livelli LDL raccomandati in oltre il 95% dei casi entro sei mesi,” afferma il Dr. Giuseppe Musumeci, Direttore di Cardiologia presso l’Azienda Ospedaliera Ordine Mauriziano di Torino. Oltre a migliorare le prospettive di vita, il protocollo “colpisci presto e colpisci forte” si è dimostrato efficace nella riduzione dei costi sanitari: la diminuzione dei secondi eventi cardiovascolari ha infatti ridotto i ricoveri, contribuendo anche a limitare la spesa pubblica.

Nel centro di Torino, si è osservato un calo dei secondi eventi cardiovascolari del 75%, accompagnato da un tasso di aderenza alla terapia del 97% a sei mesi, ben al di sopra della media nazionale. Il successo del Piemonte in questo campo risiede anche nell’importanza data all’aderenza terapeutica e nella collaborazione tra pazienti, medici e specialisti. La terapia con inibitori di PCSK9, somministrata per iniezione, è facile da gestire e ha dimostrato di essere particolarmente apprezzata dai pazienti, che difficilmente interrompono il trattamento autonomamente.

In una regione che ogni anno vede migliaia di casi di infarto, il protocollo terapeutico adottato dimostra che una strategia di intervento precoce e intensivo può fare la differenza, migliorando la qualità della vita dei pazienti e riducendo il rischio di nuove emergenze cardiovascolari.

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