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Guerra in Medio Oriente, arriva a Gaza la prima nave con 200 tonnellate di cibo. Netanyahu dà il via libera al piano su Rafah

7 mesi fa 7
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Hamas ha presentato ai mediatori Egitto e Qatar, nell'ambito dei negoziati con Israele, «una visione globale basta su principi che considera necessari per l'accordo» sullo scambio di prigionieri. Lo ha riferito la stessa fazione palestinese su Telegram, ribadendo le sue condizioni «per fermare l'aggressione contro il nostro popolo a Gaza e fornire loro soccorso e aiuto», tra cui «il ritorno degli sfollati ai loro luoghi di residenza e il ritiro delle forze di occupazione dalla Striscia di Gaza». Israele ha sempre respinto come «inaccettabile» la condizione del ritiro totale dalla Striscia.

La polizia israeliana ha schierato 3 mila agenti a Gerusalemme in vista delle preghiere del primo venerdì del mese sacro musulmano del Ramadan. È una risposta ad Hamas, che ha fatto appello ai palestinesi di affluire in massa sulla Spianata. Forti le restrizioni imposte da Israele: gli uomini che hanno meno di 55 anni e le donne che hanno meno di 50 anni non possono arrivare fino alla Spianata delle Moschee per pregare. Situazione difficile anche per i cristiani della Cisgiordania, che a Pasqua non avranno i permessi per andare a pregare a Gerusalemme e non potranno seguire la processione della Domenica delle Palme.

Gli Usa hanno finalizzato la bozza di risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite sulla guerra tra Israele e Hamas, solitamente il passo finale prima di chiedere un voto sul testo che sosterrebbe gli sforzi internazionali per mediare un cessate il fuoco immediato come parte di un accordo sulla liberazione degli ostaggi.

18:29

Israele, palestinesi hanno sparato su folla in attesa aiuti

Le Forze di difesa israeliane (Idf) affermano che sono stati uomini armati palestinesi a sparare la scorsa notte contro la folla di civili in attesa di aiuti in piazza Kuwait a Gaza City, uccidendo almeno 21 persone. Secondo l'indagine dell'Idf, riportata dal Times of Israel, quando un convoglio di 31 camion contenenti cibo e altri aiuti umanitari stava entrando in un corridoio stabilito da Israele nel nord della Striscia "uomini armati palestinesi continuavano a sparare mentre la folla di abitanti di Gaza cominciava a saccheggiare i camion". Funzionari sanitari di Hamas hanno detto che almeno 21 persone sono state uccise nell'incidente e più di 150 ferite.

17:58

Blinken, non abbiamo visto piano di Israele per i civili a Rafah. Deve essere chiaro e attuabile

Gli Stati Uniti non hanno ancora visto un piano "chiaro e attuabile" per proteggere i civili nel caso di un'offensiva israeliana a Rafah. Lo ha detto il segretario di Stato americano Antony Blinken parlando con la stampa in Austria.

17:10

Netanyahu: delegazione di Israele volerà a Doha per colloqui

Israele invierà una delegazione nella capitale del Qatar per un altro ciclo di colloqui volti a cercare un accordo per il rilascio degli ostaggi a Gaza. Lo ha annunciato l'ufficio del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. "Una delegazione israeliana partirà per Doha dopo che il gabinetto di sicurezza avra' discusso la posizione di Israele", ha detto in un comunicato.

16:52

Biden: Schumer su Israele? Un buon discorso. Ieri il leader della maggioranza dem aveva chiesto un nuovo voto in Israele

"Un buon discorso". Così Joe Biden ha definito le dichiarazioni del leader della maggioranza democratica Chuck Schumer sulla necessità di nuove elezioni in Israele.

15:56

L’Italia lancia l’iniziativa “Food for Gaza”

Il vice premier e ministro degli Esteri Antonio Tajani ha avuto colloqui telefonici con il ministro degli Esteri israeliano Ysrael Katz e con il ministro degli Esteri palestinese Riad Maliki. «Oggi ho presentato ai colleghi israeliano e palestinese l'iniziativa “Food for Gaza” che l'Italia ha lanciato insieme a Fao, Pam e alla Federazione Internazionale della Croce Rossa-Mezzaluna Rossa con l'obiettivo di alleviare le sofferenze della popolazione civile nella Striscia di Gaza, unendo le forze per far fronte alla gravissima situazione umanitaria - ha affermato Tajani -. Il Governo italiano intende dare la massima priorità a questa iniziativa. Ne parlerò già lunedì prossimo a Bruxelles in occasione del Consiglio Affari Esteri e poi coinvolgerò su questo i partner G7 alla riunione ministeriale di Capri». L'iniziativa “Food for Gaza” si pone l'obiettivo di fare sistema con le principali organizzazioni attive sul capo, con gli attori nazionali ed internazionali tramite un tavolo tecnico e si concentra anzitutto sui bisogni chiave della popolazione civile: cibo, sanità, protezione. L'Italia metterà a disposizione le proprie eccellenze, a cominciare dai settori della sicurezza alimentare, della sanità e dello sminamento.

15:40

Biden: “Condanno l’islamofobia dopo il 7 ottobre”

Il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha condannato quella che ha definito una «brutta recrudescenza dell'islamofobia dopo l'inizio della guerra tra Israele e Gaza il 7 ottobre». «Riconosciamo la violenza e l'odio che i musulmani di tutto il mondo affrontano troppo spesso a causa del loro credo religioso e la brutta recrudescenza dell'islamofobia sulla scia della devastante guerra di Gaza», ha detto Biden. «L'islamofobia non ha posto nella nostra nazione. Eppure, i musulmani negli Stati Uniti subiscono spesso un'infondata propaganda della paura».

Il Presidente si è espresso in occasione della Giornata internazionale per la lotta all'islamofobia, istituita nel 2022 dalle Nazioni Unite il 15 marzo, anniversario della sparatoria del 2019 a Christchuch, in Nuova Zelanda.

15:14

Hamas propone tre fasi per il cessate il fuoco

Tre fasi per il cessate il fuoco. Fonti di Hamas hanno detto alla tv satellitare al-Jazeera che il gruppo ha presentato una proposta di cessate il fuoco in tre fasi, ognuna delle quali della durata prevista di 42 giorni. Nella prima fase, secondo l'emittente, Hamas chiede il ritiro delle forze israeliane oltre la Salah al-Din Road nei pressi di Gaza City per consentire il ritorno degli sfollati e il rilascio da parte di Hamas di una riservista israeliana trattenuta a Gaza per ogni gruppo di 50 prigionieri palestinesi liberati dalle carceri israeliane. Nella seconda fase Hamas vuole l'annuncio di un cessate il fuoco permanente prima di rilasciare soldati israeliani tenuti in ostaggio a Gaza. Per l'ultima fase, Hamas chiede la fine dell'assedio israeliano a Gaza e l'inizio della ricostruzione. La notizia è stata diffusa da al-Jazeera dopo che il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha respinto l'ultima proposta di Hamas per il rilascio di ostaggi in cambio della liberazione di detenuti palestinesi e per una tregua.

14:57

Secondo Israele è morto il vice comandante dell’ala militare di Hamas Marwan Issa

Funzionari della sicurezza israeliana hanno informato i ministri durante l'odierna riunione del gabinetto di guerra che tutti i segnali indicano che Marwan Issa, il vice comandante dell'ala militare di Hamas nella Striscia di Gaza, è stato ucciso a inizio settimana in un raid dell'Idf. Lo riportano i media dello Stato ebraico. Il sito di notizie Ynet ha detto che primo ministro Benjamin Netanyahu ha accolto la notizia definendola «un grande risultato per Israele». Lunedì l'Idf ha confermato di aver preso di mira Issa in un attacco nel centro di Gaza, ma ha affermato di non avere informazioni sufficienti per confermare il raggiungimento dell'obiettivo della missione.

14:06

Netanyahu dà il via libera al piano su Rafah

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha respinto le «richieste ancora assurde» di Hamas per arrivare a un cessate il fuoco e ha dato il suo via libera al piano presentato dalle Forze di difesa israeliane (Idf) per l'operazione di terra a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. Lo rende noto l'ufficio di Netanyahu in una nota condivisa al termine della riunione del gabinetto di guerra, affermando che «l'Idf è pronto per l'operazione e per evacuare la popolazione» civile da Rafah. Israele, prosegue la nota, invierà una propria delegazione a Doha, in Qatar, per continuare i colloqui finalizzati a raggiungere un accordo di tregua «una volta che il gabinetto di sicurezza avrà discusso la posizione israeliana». La decisione sull'operazione a Rafah è stata presa nonostante le pressioni internazionali su Israele affinché eviti di entrare con i militari nella città dove si stanno rifugiando circa 1,5 milioni di palestinesi sfollati.

13:01

Scholz in Giordania e Israele nel fine settimana

ll cancelliere tedesco Olaf Scholz si recherà in Giordania e Israele il 16 marzo, come comunicato dal portavoce del governo, Steffen Hebestreit. Il 17 marzo Scholz incontrerà il re di Giordania Abdullah II ad Aqaba per dei colloqui. Successivamente Scholz si recherà in Israele. A Tel Aviv incontrerà il primo ministro israeliano Benjamin Natanyahu. Il focus delle discussioni saranno gli attuali sviluppi sulla situazione a Gaza

12:47

Al largo di Gaza la prima nave di aiuti umanitari

Una prima barca carica di cibo per la popolazione di Gaza è arrivata al largo della Striscia. L'imbarcazione è della Ong spagnola Open Arms e porta 200 tonnellate di cibo. La nave ha lasciato Cipro martedì e trasporta 300.000 pasti preparati dalla Ong americana World Central Kitchen. Gli aiuti via terra arrivano soprattutto dall'Egitto via Rafah, nel sud, dopo essere stati ispezionati da Israele, ma restano insufficienti visti gli immensi bisogni dei 2,4 milioni di abitanti della Striscia di Gaza.

L'Onu teme una carestia diffusa nella Striscia di Gaza, in particolare nella zona settentrionale, di difficile accesso, dove attualmente vivono più di 300.000 persone.

12:30

Israele scrive agli Usa per rassicurare sull'uso delle armi “secondo il diritto internazionale”

Israele ha inviato agli Usa una lettera in cui si impegna ad «usare le armi secondo il diritto internazionale». Lo riporta il media israeliano Ynet sottolineando che il ministro della Difesa Yoav Gallant ha firmato la missiva in cui si impegna anche a non interferire con l'introduzione degli aiuti umanitari americani nella Striscia. Il documento è stato inviato dopo il “Memorandum sulla sicurezza nazionale” voluto dal presidente americano Joe Biden, in cui si subordina la vendita di armi agli alleati degli Stati Uniti all'impegno a ridurre il rischio di danni ai civili.

Il Segretario di Stato americano Anthony Blinken esaminerà la risposta di Israele e si prevede che presenterà al Congresso un rapporto entro il 25 marzo sull'attendibilità degli impegni dello Stato ebraico. Questa settimana, secondo quanto riporta Politico, l'amministrazione Biden prenderà anche in considerazione la possibilità di limitare il trasferimento di armi a Israele nel caso in cui l'Idf lanci un'operazione militare a Rafah.

12:22

Il predicatore di Al-Aqsa: “I fedeli musulmani vengano in Moschea, non c’è spazio per i compromessi”

«Non c'è spazio per un compromesso sulla moschea di al-Aqsa». Lo ha affermato il predicatore della moschea di al-Aqsa, Sheikh Ikrimah Sabri, nel sermone del primo venerdì di Ramadan dopo che Israele ha imposto restrizioni all'accesso dei palestinesi nel luogo di culto durante il mese sacro all'Islam. Al-Aqsa «rimarrà aperta, qualunque cosa accada e non si potrà rinunciare a un granello della sua terra», ha detto il predicatore, invitando i fedeli a «recarsi in moschea anche per inviare un messaggio a coloro che vogliono danneggiare Al-Aqsa». Sheikh Ikrimah Sabri ha quindi rivolto una preghiera per i palestinesi della Striscia di Gaza, invitando i musulmani a pregare per loro.

12:13

Borrell: “Usa pressino di più Netanyahu per consentire gli aiuti via terra per Gaza”

«Gli Stati Uniti stanno facendo pressione sul governo di Netanyahu – per permettere l'arrivo di aiuti umanitari a Gaza – ma devono farne di più. Bisogna fare il possibile per far sì che Israele smetta di impedire l'accesso umanitario per via terrestre». Lo ha detto Josep Borrell, Alto rappresentante per la politica estera Ue, intervistato da Tve a Washington. «Non si possono sostituire 500 veicoli pesanti al giorno con la via aerea o marittima, soprattutto visto che su strada gli aiuti arriverebbero in modo molto più agevole» ha aggiunto. A detta di Borrell, «centinaia di migliaia di persone, compresi bambini, stanno morendo di denutrizione perché non arrivano gli aiuti», e questi aiuti «non arrivano perché il governo di Israele lo sta impedendo».

11:40

Camion di aiuti, per Israele è stato Hamas ad aprire il fuoco sulla folla a Gaza

«Palestinesi armati hanno aperto il fuoco mentre civili di Gaza erano in attesa dell'arrivo del convoglio di aiuto». Lo ha fatto sapere il portavoce militare al termine delle sue indagini sui fatti accaduti ieri nel nord della Striscia, la cui responsabilità Hamas ha addossato all'esercito israeliano. Appena il convoglio di 31 camion è entrato nella Striscia – ha continuato – «i palestinesi armati hanno continuato a sparare quando la folla di residenti di Gaza ha cominciato a saccheggiare i camion». L'Idf ha denunciato che «i terroristi di Hamas continuano a danneggiare i civili che cercano cibo e incolpa Israele».

11:28

Gerusalemme blindata per i cristiani della Cisgiordania

«Siamo in Quaresima e fra pochi giorni inizierà la Settimana Santa – spiega padre Ibrahim Faltas, vicario della Custodia di Terra Santa –. Per la Pasqua i cristiani della Cisgiordania non avranno i permessi per venire a pregare a Gerusalemme e non potranno seguire la processione della Domenica delle Palme. I riti della Settimana Santa e della Pasqua sono attesi dai cristiani palestinesi perché sono momenti importanti di fede e di unità ma fino ad ora nessun permesso è stato concesso. E a fine aprile sarà Pesach, la Pasqua ebraica».

A Gerusalemme, la città Santa per le tre religioni monoteiste, il clima è teso per le forti le restrizioni imposte da Israele. «Noi Francescani – aggiunge padre Faltas – ogni venerdì percorriamo la Via Dolorosa per pregare la Via Crucis, che in Quaresima viene seguita maggiormente da pellegrini e cristiani locali. Oggi, per motivi di sicurezza e a causa di scontri nella Città Vecchia, non faremo la Via Crucis». La guerra in corso sta mettendo a dura prova la pur difficile convivenza dei fedeli delle tre religioni, ebrei, cristiani e musulmani, che hanno i loro luoghi Santi concentrati nello spazio della Città vecchia.

11:20

Egitto a Israele: “Pericolosa una eventuale invasione di Rafah. Fate passare gli aiuti”

Il presidente egiziano Abdel Fattah Al Sisi ha messo in guardia contro il pericolo di una «potenziale invasione israeliana della Rafah palestinese», un'azione che avrebbe come effetto immediato una «espansione del confitto mentre l'Egitto continua a lavorare per un accordo di pace e per garantire alla popolazione palestinese tutto l'aiuto di cui ha bisogno». «Stiamo cercando di fermare lo spargimento di sangue nella Striscia di Gaza, cercando allo stesso tempo di facilitare la consegna della massima quantità di aiuti possibile», ha detto il presidente egiziano parlando agli studenti della scuola di polizia. Già ieri, il ministro degli Esteri Sameh Shoukry, aveva insistito sulla necessità che «Israele apra tutti i valichi sotto il suo controllo in modo da assicurare a Gaza tutti gli aiuti di cui ha bisogno».

11:18

Nuova protesta a Tel Aviv dei parenti degli ostaggi trattenuti da Hamas. Oggi prevista una riunione del gabinetto di guerra

Nuova protesta a Tel Aviv dei parenti degli ostaggi trattenuti nella Striscia di Gaza dall'attacco del 7 ottobre in Israele. Il Times of Israel riferisce di una manifestazione davanti al quartier generale delle forze israeliane (Idf) nel giorno in cui è prevista una riunione del gabinetto di guerra. «È arrivata l'ora di portarli a casa», intonano i manifestanti, che sollecitano la conclusione di un accordo con Hamas per la liberazione degli ostaggi.

10:59

ActionAid: “Denunciamo il trasferimento forzato di un milione di sfollati da Rafah”

«Denunciamo con fermezza la notizia del via libera degli Stati Uniti a Israele per intraprendere un'azione militare a Rafah e trasferire con la forza oltre un milione di persone rifugiate a Rafah verso le cosiddette “isole umanitarie” all'interno di Gaza, in modo che Israele possa continuare la sua violenta aggressione militare». Lo ha dichiarato Riham Jafari, coordinatrice della comunicazione e dell'advocacy di ActionAid Palestina. «Queste persone non possono essere considerate un fastidio in questa guerra, questo evidente disprezzo per il diritto internazionale costituisce una grave violazione dei diritti degli abitanti di Gaza, che hanno già sopportato innumerevoli spostamenti dall'inizio di questa crisi», ha aggiunto Jafari.

10:41

Israele: a Gerusalemme per pregare solo uomini e donne palestinesi over 50

«Oggi, primo venerdì di preghiera del Ramadan, iniziato lunedì scorso, a Gerusalemme, la città Santa per le tre religioni monoteiste, il clima è teso» lo racconta padre Ibrahim Faltas, vicario della Custodia di Terra Santa. Forti le restrizioni imposte da Israele: gli uomini che hanno meno di 55 anni e le donne che hanno meno di 50 anni non possono arrivare fino alla Spianata delle Moschee per pregare.

Situazione difficile anche per i cristiani: «Per la Pasqua i cristiani della Cisgiordania non avranno i permessi per venire a pregare a Gerusalemme e non potranno seguire la processione della Domenica delle Palme. I riti della Settimana Santa e della Pasqua sono attesi dai cristiani palestinesi perché sono momenti importanti di fede e di unità ma fino ad ora nessun permesso è stato concesso. E a fine aprile sarà Pesach, la Pasqua ebraica».

09:34

Israele rafforza la sicurezza a Gerusalemme per il primo venerdì di Ramadan

La polizia israeliana ha schierato 3 mila agenti a Gerusalemme in vista delle preghiere del primo venerdì del mese sacro musulmano del Ramadan. È una risposta ad Hamas, che ha fatto appello ai palestinesi di affluire in massa sulla Spianata. La scorsa notte 35 mila fedeli hanno partecipato alle preghiere e si sono poi allontanati senza incidenti. Il picco di partecipazione è previsto per oggi a mezzogiorno. Per adesso la situazione è tranquilla e i fedeli musulmani stanno affluendo sul luogo dalla Cisgiordania (secondo le regole imposte da Israele), da Israele e da Gerusalemme est.

09:12

Almeno 20 civili uccisi in attesa degli aiuti a Gaza, Israele nega ogni responsabilità

Il ministero della Sanità di Gaza afferma che almeno 20 persone sono state uccise e 155 ferite dai bombardamenti israeliani mentre ieri erano in attesa degli aiuti. L'esercito israeliano ha negato di essere dietro l'attacco e ha detto che sta indagando sull'incidente. Il bilancio delle vittime è destinato a aumentare poiché non sono conclusi i trasferimenti in ospedale. «Le forze di occupazione israeliane hanno preso di mira un gruppo di cittadini in attesa di aiuti umanitari alla rotatoria “Kuwait” a Gaza – dice il Ministero della Salute di Gaza – . Le squadre mediche non sono in grado di gestire il volume e il tipo di feriti che raggiungono gli ospedali nel nord di Gaza a causa delle deboli capacità mediche e di personale'». La rotatoria del Kuwait a Gaza City è l'area in cui i camion degli aiuti distribuiscono cibo, attirando folle di persone alla disperata ricerca di aiuto. Le forze di difesa israeliane hanno negato di essere responsabili dell'attacco. Testimoni oculari hanno riferito che l'area è stata colpita da quello che secondo loro sembrava un fuoco di carri armati o di artiglieria.

07:41

Netanhyahu: “Irrealistica la richiesta di Hamas di un cessate il fuoco”

In un post su X, l'ufficio del primo ministro israeliano ha affermato che Hamas ''continua a proporre richieste irrealistiche'' per una tregua tra Israele e Hamas durante il mese sacro islamico del Ramadan. Israele ha accettato un cessate il fuoco di sei settimane in cambio del rilascio di alcuni dei suoi prigionieri detenuti da Hamas a Gaza. Ma l'organizzazione islamista ha insistito che sarà necessario solo un accordo che preveda un ''cessate il fuoco permanente'' e il ritiro completo delle truppe israeliane.

07:36

L’Australia ripristina i fondi all’Unrwa

La ministra degli Esteri australiana Penny Wong ha annunciato che il suo Paese ripristinerà i finanziamenti all'Agenzia delle Nazioni unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa). Lo riportano i media arabi e australiani. La Wong ha detto che un nuovo accordo in tal senso è in fase di finalizzazione e che l'Australia ripristinerà i 6 milioni di dollari di finanziamenti che erano stati sospesi a gennaio in seguito alle accuse di Israele secondo cui il personale dell'Unrwa avrebbe partecipato ai massacri di Hamas del 7 ottobre.

07:31

Israele nega di aver sparato sulla folla in attesa di aiuti

Israele nega di aver preso di mira gli abitanti di Gaza in attesa di aiuti, afferma che l'IDF sta indagando sulle accuse di Hamas Il portavoce in lingua araba dell'Idf, Avichay Adraee, ha respinto le affermazioni di Hamas secondo cui le forze israeliane avrebbero sparato giovedì contro gli abitanti di Gaza in attesa di aiuti, uccidendo almeno 21 persone. Scrivendo sulla piattaforma di social media X, Adraee ha definito l'affermazione "errata", aggiungendo che "mentre l'IDF sta indagando sui dettagli dell'incidente con la necessaria serietà, invitiamo i media ad agire in modo simile e ad affidarsi solo a fonti affidabili.

00:47

Hamas: il bilancio della nuova strage degli aiuti sale a 21 morti

Il ministero della Sanità palestinese gestito da Hamas afferma che è salito a 21 morti e almeno 150 feriti il bilancio della nuova strage di civili in attesa di aiuti umanitari che sarebbe avvenuta per mano dell'esercito israeliano ieri sera nella città di Gaza. Lo riporta l'emittente araba Al Jazeera. l bilancio precedente parlava di almeno 14 vittime. Fonti locali citate dall'agenzia di stampa palestinese Wafa riferiscono che bombardamenti aerei e colpi d'artiglieria hanno centrato una folla di cittadini che aspettava che arrivassero cibo e aiuti vicino alla rotonda del Kuwait, nella città principale della Striscia. Un simile episodio era già stata segnalato due giorni fa, con un bilancio di sei morti e 83 feriti. Hamas afferma che dal 7 ottobre nell'enclave palestinese sono morte almeno 31.340 persone e ne sono rimaste ferite circa 73.135.

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