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Guerra in Medio Oriente, colpito il quartier generale di Hezbollah. Giallo sulla sorte del capo di Nasrallah. Biden: “Noi all’oscuro”

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Pochi minuti dopo il discorso del premier israeliano Benyamin Netanyahu all'assemblea dell'Onu a New York, l'esercito (Idf) ha lanciato un potente raid mirato contro il quartier generale principale di Hezbollah a Beirut. Obiettivo, non dichiarato ufficialmente, il leader del partito di Dio Hassan Nasrallah, da anni più che una spina nel fianco per Israele. Secondo Channel 12, il feroce nemico di Israele è stato colpito, ma non ci sono conferme mentre fonti vicine a Hezbollah assicurano che «sta bene». L'agenzia di Stato iraniana Tasnim ha invece scritto che «si trova in un luogo sicuro ed è ancora vivo». Il primo ministro è stato avvisato dal suo segretario militare Roman Goffman che l'operazione è andata a segno mentre stava tenendo un briefing con la stampa e ha lasciato immediatamente il palazzo delle Nazioni Unite tornando nella sua stanza in albergo dove ha il “telefono rosso”.

Secondo la stampa libanese sei palazzi sono stati rasi al suolo e circa 20 missili sono stati sparati dagli aerei da combattimento partiti dalle basi nel Golan, provocando almeno due morti e 76 feriti. Gli Stati Uniti, hanno riferito funzionari israeliani, sono stati informati del raid prima che fosse messo a segno. Ma il Pentagono ha negato dicendo che il Segretario alla Difesa Lloyd Austin ha parlato con il suo omologo israeliano Yoav Gallant, mentre seguiva l'operazione in corso dal bunker di Tel Aviv. «Stiamo ancora raccogliendo informazioni, ma posso dirvi che gli Stati Uniti non erano a conoscenza né hanno partecipato all'azione dell'Idf», ha detto il presidente Joe Biden.

Per approfondire:
Lo schiaffo di Netanyahu all’Onu: “Palude antisemita, non mi fermo”
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Hamas invita nazioni arabe ad agire contro Israele

Hamas ha condannato "l'escalation e l'aggressione sionista" contro il popolo libanese invitando "le nazioni arabe e islamiche" ad agire e "respingere questa brutale aggressione". Lo riporta Al Jazeera.

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Hezbollah nega accuse Israele di depositi di armi a Beirut

Hezbollah ha negato le "accuse" israeliane sulla presenza di depositi di armi negli edifici civili presi di mira da intensi raid israeliani nella periferia meridionale di Beirut. "Le accuse del nemico sionista sulla presenza di armi o depositi di armi negli edifici civili presi di mira nella periferia meridionale sono infondate", ha dichiarato l'ufficio stampa di Hezbollah in un comunicato.

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Pezeshkian: “L’attacco a Beirut è un crimine di guerra”

"Gli attacchi perpetrati oggi dal regime sionista nei sobborghi di Beirut costituiscono un flagrante crimine di guerra, che ha rivelato ancora una volta la natura del terrorismo di stato di questo regime". Ad affermarlo, secondo quanto riferisce l'agenzia di stampa iraniana, è il presidente dell'Iran Massoud Pezeshkian commentando gli attacchi israeliani su Beirut. "I crimini del regime sionista contro il popolo della Palestina e del Libano hanno dimostrato che questo regime è la più grande minaccia alla pace e alla sicurezza regionale e internazionale. Ci si aspetta che tutti i paesi del mondo, in particolare i paesi islamici, condanneranno fermamente questo crimine", aggiunge Pezeshkian sottolineando che l'Iran "sarà al fianco del popolo libanese e dell'Asse della Resistenza".

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Media: “Israele intende intensificare attacchi a Beirut”

Israele intende intensificare i suoi attacchi contro gli obiettivi di Hezbollah a Beirut, secondo il Times of Israel. L'indicazione del quotidiano arriva dopo che l'Idf ha dichiarato che avrebbero colpito tre edifici nel quartiere di Dahiye, nel sud di Beirut. Citando fonti militari israeliane, il giornale afferma che le forze israeliane hanno in programma di colpire altri siti di Hezbollah a Dahiye e che i prossimi giorni potrebbero essere complessi.

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