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Lo spettro delle armi proibite torna ad affacciarsi sulla guerra in Ucraina. La denuncia è arrivata dagli Stati Uniti, secondo cui i russi hanno utilizzato un agente chimico soffocante, la cloropicrina, per ottenere «conquiste sul campo di battaglia». Si tratta di una sostanza ampiamente utilizzata durante la prima guerra mondiale, che provoca irritazione ai polmoni, agli occhi e alla pelle e può causare vomito e nausea. Accuse che il Cremlino ha respinto come «assolutamente infondate e non supportate da nulla».
L'Ucraina accusa: "Droni russi lanciati dalla centrale nucleare di Zaporizhzhia"
Le forze di invasione, al di là dei metodi più o meno convenzionali utilizzati, procedono con un'avanzata costante nel Donbass, ingaggiando con il nemico pesanti combattimenti intorno ad Avdiivka. Il principale obiettivo in questa direttrice resta Chasiv Yar, ormai carbonizzata dopo mesi di bombardamenti: dalla collina che la domina l'Armata sarebbe in grado di colpire la spina dorsale della difesa ucraina. La potenza di fuoco è impressionante. Solo ad aprile, secondo Volodymyr Zelensky, il nemico ha lanciato «3.800 bombe e missili». Mentre Human Rights Watch ha denunciato che i russi hanno giustiziato almeno 15 soldati ucraini mentre tentavano di arrendersi, come già evidenziato da altre fonti a fine 2023.
È uno scenario che preoccupa gli alleati di Kiev, a partire dalla Francia, tanto che Emmanuel Macron ha evocato ancora una volta la possibilità di inviare truppe, se Mosca sfondasse e gli ucraini lo richiedessero esplicitamente: «Escluderlo a priori significa non imparare la lezione degli ultimi due anni», quando i Paesi della Nato avevano inizialmente escluso l'invio di carri armati e aerei prima di cambiare idea, ha aggiunto il presidente francese. E la sua ambizione è quella di guidare un processo di rinnovamento che porti l'Ue a diventare una potenza globale.
La minaccia russa al Vecchio continente è rilanciata anche dalla Nato che si dice «profondamente preoccupata» per le recenti «attività maligne» di natura ibrida, sull'onda dei casi recenti che hanno portato all'indagine e all'incriminazione di più individui in Estonia, Germania, Lettonia, Lituania, Polonia, Regno Unito e Repubblica Ceca.
Per approfondire
- Cosa è successo ieri
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- Ecco l’arma chimica usata dalla Russia: è la cloropicrina, di che si tratta?
Gazprom chiude per la prima volta il bilancio in perdita in quasi 25 anni di storia
Gazprom, la società dell'energia controllata dallo Stato Russo, ha chiuso il 2023 in perdita con un rosso di 629 mld di rubli, circa 6,9 mld di dollari, mancando le stime degli analisti. È la prima volta che succede in quasi 25 anni di storia della società, cioè dal 1999. Gli analisti nonostante il conflitto con l'Ucraina ritenevano che il bilancio si potesse concludere con un profitto, anche se minore rispetto a quello conseguito nel 2022. L'attuale crollo viene spiegato con i volumi ormai estremamente bassi di fornitura di gas all'Europa.