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"Ho scritto 5 brani, ecco chi vince Sanremo 2025": la profezia di Davide Simonetta

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Davide Simonetta, 41 anni, genio del pop italiano che vende, firma come autore/producer cinque canzoni di Sanremo: per Francesco Gabbani, Achille Lauro, Elodie, Francesca Michielin e Rocco Hunt. Un record. 

La chiamano Re Mida di Sanremo.
«Mi fa sorridere, non mi piacciono gli appellativi. Sono solo un ragazzo che scrive canzoni nella sua stanza. Il lavoro che ama».

Due anni fa c’erano 2 pezzi suoi, lo scorso anno 3, ora 5.
«È dal 2013 che vado a Sanremo, dipende dai vari progetti e dagli artisti. Per alcuni sono produttore, per altri autore. Non scrivo pezzi appositamente per Sanremo, scrivo per urgenza di scriverli».

Quale canzone ama di più, tra le sue, quest’anno?
«Eh, le canzone sono come figli, non si può dire. Con Achille Lauro, con cui sono amico, è stato anche al mio matrimonio, c’è stata una gestazione lunghissima, con discussioni infinite sulle parole di Incoscienti giovani. Lui ci muore nelle canzoni, come me, è esigente, per come il pezzo verrà visto e cosa toccherà a livello inconscio. Dentro ci ho messo tutta la musica che amo, gli anni 60, le trombe, gli organi, gli strumenti veri. L’ho scritta con Paolo Antonacci: siamo ormai una coppia di fatto».

Elodie: Dimenticarsi alle sette è una canzone meno pop del solito.
«Un elemento che lei ha sempre avuto, forse nascosto negli ultimi lavori, è la sua anima più intimista, con grandi melodie, da tradizione italiana. Io amo la melodia, da Mina a Battisti».

Una canzone scritta velocemente?
«Quella di Francesca Michielin, con Alessandro Raina, è nata come un fiume: Fango in paradiso. Con Francesca con cui mi trovo benissimo anche umanamente, è una delle poche italiane con piglio straniero, stile Lorde. Con le donne lavoro meglio, sia per indole e per range vocale».

Sanremo viene accusato di essere troppo giovanilistico a discapito delle vecchie glorie. Concorda?
«No. Mi sembra diviso in maniera equa tra i cantanti che fanno streaming e quelli che camminano con le proprie gambe, con i concerti...»

Un artista con cui vorrebbe collaborare?
«Zucchero. Sono cresciuto con lui. L’anno in cui ero a Sanremo con Paola Turci, con Fatti bella per te, lo conobbi ma non osai propormi».

Chi vince?
«Penso sia l’anno di Giorgia».

Lei andrà a Sanremo?
«No. Sono andato dieci anni. Troppo stress. Finalmente lo vedrò dal divano di casa. Sto cambiando lo studio, da Crema a Milano, e per me questa fase è delicatissima. Ho bisogno di tranquillità».

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