I dazi degli Stati Uniti scuotono i mercati. I listini asiatici si avviano a chiudere in profondo rosso, con Tokyo che cede il 2,7%, Seul il 2,5% e Sydney l'1,8% mentre Hong Kong, Shanghai e Shenzhen, che riaprono dopo il capodanno cinese, perdono rispettivamente lo 0,6%, 0,1% e l'1,3%.
A picco i future su Wall Street, dove il Nasdaq cede il 2,4% e l'S&P l'1,9%, mentre in Europa, che il presidente Usa Donald Trump promette di colpire, lo Stoxx 50 cede il 2,5% e l'euro scambia a 1,0248 sul dollaro (-1,1%), in forte rialzo su tutte le valute.
La fuga dal rischio travolge le criptovalute, che bruciano quasi 600 miliardi di dollari, con il Bitcoin che cede il 3% a 94 mila dollari.
La minaccia del presidente americano Donald Trump di varare dazi anche contro l'Europa affonda l'euro ai minimi da più di due anni sul dollaro. La moneta unica è scivolata fino a toccare 1,0141 sul biglietto verde, il punto più basso da metà novembre 2022. Dopo aver recuperato un po' di terreno, l'euro cede l'1,3% e scambia a 1,023.
I dazi annunciati da Trump colpiscono anche le criptovalute, uno degli asset che più avevano beneficiato della rielezione del tycoon alla Casa Bianca. Da sabato, riferisce il Financial Times citando i dati di Coinmarketcap, le principali criptovalute hanno perso quasi 600 miliardi di dollari di capitalizzazione di mercato, per effetto della fuga dal rischio innescata dall'avvio della guerra commerciale americana. La capitalizzazione di mercato delle critpo è scesa dai 3,62 trilioni di dollari di sabato mattina ad Hong Kong a 3,03 trilioni di dollari. In questo momento il bitcoin cede il 3% a 94 mila dollari, Ethereum cede il 12,2%, dopo essere arrivata a perdere il 27%, a 2.553 dollari. Solana, l'infrastruttura blockchain su cui è costruito Trumpcoin, perde il 2% a 198 mila dollari.
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