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CASALE MONFERRATO. «Se mi innamoro, sarà di te». Ora quel «te» ha il nome di Casale Monferrato. Angela Brambati e Angelo Sotgiu, più semplicemente I Ricchi e Poveri, se ne sono innamorati. «Vorrei venire ad abitare qui – non ha dubbi lei –. Trovatemi una casa. Che sia vecchia però, vecchia come me, perché gli appartamenti moderni non mi piacciono. Questa città è bella perché c’è tanta storia».
A far scattare la scintilla sono stati i cinque giorni tra agnolotti, buon vino e sala prove. Che più che una sala è stato un palcoscenico vero, quello del Teatro Municipale che li ha accolti per tastare l’atmosfera del loro tour in partenza questa sera, venerdì 3 maggio, da Milano e in giro per l’Italia. E a Casale? «Invitateci», risponde Sotgiu. «Torneremo molto volentieri, soprattutto per mangiare bene», conferma Brambati. Li ha accompagnati Francesco De Cave, che per questo tour è da qualche mese il loro lighting designer – o meglio «ingegnere del suono, chiamiamolo in italiano», dice lei – che è di Casale e vive con la famiglia a Cella Monte. Per entrambi è stata una riscoperta. «Io ero già venuto insieme a un amico, Francesco Redoglia, che qui vicino aveva un albergo – racconta Angelo –. Un giorno mi ha portato a Casale per un aperitivo e ne ho subito notato il fascino stupendo». E se Angela resta dell’idea di comprarci casa, anni fa aveva visitato altre colline, quelle della Val Borbera dove ha avuto un agriturismo. «Ci ho lasciato il cuore – ammette –. A un certo punto dovevo decidere se cantare o fare i ravioli, ma il sogno è di riaverlo».
Tra le latte di Krumiri Rossi – «Mi piacciono tantissimo, poi ho saputo che venivano fatti qui», lo stupore di Sotgiu – e l’ammirazione per il territorio, c’è spazio anche per parlare di musica. Non senza qualche sketch tra i due: «Siamo come Sandra e Raimondo». Così Casale fa da cornice a un’anticipazione ufficiale: «Ieri abbiamo chiuso il disco nuovo – spiega il duo –. Conterrà una canzone inedita, nuova, non come noi, che nuovi non lo siamo per niente». Sul palco del Teatro Dal Verme di Milano stasera ripercorreranno i loro cinquant’anni di carriera. Poi Torino, Bologna e Roma. Nulla da invidiare al Municipale casalese: «È una chicca preziosa, è bellissimo – dice Sotgiu – e ben si è prestato alla messa in scena. Abbiamo provato tutta la scaletta, saranno due ore di show che faranno divertire il pubblico: l’obiettivo è stare bene e passare una bella serata insieme». «Non aspettatevi salti mortali e grandi scenografie», dice Brambati che nell’intimità del teatro trova la sua comfort zone: «Permette di creare un contatto più umano e diretto. Nei grandi spazi all’aperto ci si perde un po’». Ma non mancherà nemmeno quello, con il tour estivo alle porte che toccherà dieci città da inizio luglio a fine agosto.
I Ricchi e Poveri sulla scaletta del nuovo tour
Protagoniste saranno le grandi hit «Che sarà», «Sarà perché ti amo», «Mamma Maria», «La prima cosa bella» e «Se m’innamoro» con cui hanno vinto il Festival di Sanremo del 1985, insieme all’amico Franco Gatti. «Lui è sempre con noi – dice la cantante –. Era già qualche anno, anche prima che morisse, che giravamo i palchi solo io e Angelo; Franco aveva deciso di lasciare, ma ci ha sempre detto di portare avanti la nostra musica, che è tutta la nostra vita. Abbiamo riadattato le canzoni: per esempio in “Che sarà” faccio io la sua parte. Ma lo pensiamo sempre, ogni sera». E poi la nuova hit, «Ma non tutta la vita» con cui hanno partecipato all’ultimo Festival di Sanremo. «Piace pure ai bambini – spiega Brambati –, perché è molto fiabesca, un po’ come tutta la nostra produzione. Quando la cantiamo fanno il gesto con noi del “no” sul ritornello. Arrivare anche ai più piccoli ci riempie il cuore di gioia».