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Per gli 007 inglesi e i media britannici, il generale Igor Kirillov, dilaniato ieri da una bomba nascosta nel manubrio di un monopattino elettrico, era una «mente diabolica». Lo era sia come ideatore di «armi barbariche», non solo armi chimiche come la cloropicrina utilizzata per la prima volta nelle trincee della Prima guerra mondiale, oggi in violazione della Convenzione sulle armi chimiche, ma anche il sistema lanciafiamme Tos-2 “Tosochka”. Un militare, Kirillov, che fin dall’inizio aveva scelto gli alambicchi per passione, ma una passione che lo avrebbe portato, secondo l’intelligence ucraina e inglese, a usare i veleni sul campo di battaglia.
La cloropicrina e la propaganda
La cloropicrina è impiegata dalle forze di polizia in tutto il mondo, è un gas lacrimogeno, con la differenza che in piazza ti puoi riparare in un androne, sul campo di battaglia esci allo scoperto, accecato, con la gola che brucia e la pelle che si riempie di bolle, solo per essere «giustiziato» dai cecchini. Ma Kirillov aveva anche un’altra specializzazione, per la quale bisognava conoscere un altro genere di chimica sociale: la propaganda per manipolare la pubblica opinione. Non a caso, era anche un personaggio televisivo, buono nei programmi che nelle reti di stato russe puntavano l’indice sull’Occidente. Come capo dei reparti di radioterapia, protezione chimica e biologica e difesa nucleare dal 2017, Kirillov ha mosso insinuazioni terribili riguardo a presunti bio-laboratori gestiti dagli americani in Africa. «Sullo sfondo di numerosi casi di violazioni statunitensi dei requisiti di biosicurezza e di conservazione negligente di biomateriali patogeni, chiediamo - disse alla Tass - di indagare sulle attività dei laboratori nigeriani finanziati dagli Usa a Abujia, Zaria, Lagos e informare la comunità mondiale sui suoi risultati». C’è stato un periodo in cui Mosca dipingeva gli Stati Uniti come untori del Coronavirus. Durante la guerra in Ucraina, si devono a Kirillov le voci sui “biolaboratori” americani al confine russo-ucraino per sviluppare armi proibite, chimiche e biologiche. Accuse che non hanno mai avuto l’avallo di uno straccio di prova. E infatti il Regno Unito ha sanzionato Kirillov per l’uso, più di 4800 volte, di armi chimiche in Ucraina, ma anche per la sua intensa e costante opera di disinformazione. Il reparto da lui comandato, RKhBZ, ha concepito droni ad personam (Fpv) che scaricano sul primo soldato avvistato una granata piena di cloropicrina.
La tattica e il blitz in Italia
A parte i militari uccisi perché costretti ad allontanarsi dalle postazioni protette, oltre 2mila sono finiti in ospedale. Altri sono morti perché la sostanza può rivelarsi fatale. È questo liquido giallo, oleoso, dall’odore acre, ad avere indotto il segretario agli Esteri britannico, David Lammy, e quello alla Difesa, John Healey, ad accusare la Russia di «tattiche disumane sul campo di battaglia». Uno studio del Kyev Independent ha riportato, nel dicembre 2023, 81 incidenti, diventati 715 in maggio. I russi avrebbero anche nascosto l’uso di droni e granate chimiche con intensi fuochi d’artiglieria. E non solo. Kirillov ha denunciato a un certo punto l’uso da parte degli americani di droni pieni di un’arma biologica speciale: zanzare infette, per contagiare con la malaria i soldati russi. Tutte fake, raccontate in televisione. Ed è lo stesso generale Kirillov che ha tentato di screditare le accuse occidentali sull’impiego di armi chimiche da parte del regime di Assad in Siria. E ha accusato l’ex capo della Cia, Gina Haspel, e il segretario alla Sanità degli Stati Uniti, Alex Azar, di sabotare le indagini sulle cause del Covid, nell’interesse delle grandi case farmaceutiche. È lo stesso che ha guidato la missione di militari russi in Italia durante la pandemia, con l’operazione «dalla Russia con amore» che fece scandalo perché con la scusa del supporto umanitario emerse che poteva essersi svolta un’operazione sopraffina di spionaggio russo nel nostro Paese, con tutti i bolli e le autorizzazioni dell’allora governo Conte. L’intelligence militare di Kiev ha denunciato a più riprese lo sgancio di armi chimiche in Ucraina, su ordine del generale Kirillov. E l’Opcw, l’Organizzazione per il bando alle armi chimiche, ha certificato l’uso russo del CS, agente chimico impiegato dai poliziotti antisommossa, ma vietato nei teatri di guerra.